Farmacista avvelenato col cianuro, chiesto l’ergastolo per l’omicida

Secondo il pm di Milano Carlo Nocerino, Gianfranco Bona deve essere condannato all’ergastolo. Si tratta dell’imprenditore 50enne che nell’aprile del 2012 ha ucciso il farmacista Luigi Fontana. L’ha ucciso aggiungendo un potente veleno nel suo aperitivo. Fontana, 64enne sposato con due figlie, era il titolare della farmacia in via delle Forze Armate. Morì il 15 aprile dopo giorni di agonia. Secondo il pm, l’imputato non merita le attenuanti generiche soprattutto alla luce della “premeditazione” del reato, nonostante l’accusa abbia riconosciuto che il farmacista concedeva all’omicida dei prestiti usurari. I legali dei familiari del farmacista hanno inoltre fatto notare come l’imputato abbia cercato in tutti i modi, nel corso del processo che si svolge con rito abbreviato, di diffamare Fontana.
Bona è accusato anche del tentato omicidio di Francesco Bruno – Il pm ha spiegato che Bona “ci ha detto di aver occultato il veleno per giorni nel suo furgone”. Bona aveva confessato di aver comprato il veleno dal farmacista per suicidarsi, un’ipotesi che non convince il pm: “Sì, forse gli sarà balenata quest’idea – è questa la tesi dell’accusa – com’è testimoniato dal fatto che nel suo computer risultano ricerche alla voce ‘suicidio’ ma l’acquisto del veleno risale a quattro mesi prima dell’omicidio”. L’imputato risponde anche dell’accusa di aver tentato di uccidere Francesco Bruno, magazziniere che lavorava per il farmacista.