Fallou ucciso a 16 anni, al via il processo. L’avvocato dell’imputato: “Puntiamo su legittima difesa”

È iniziato nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 21 maggio, il processo a carico del ragazzo di 16 anni che lo scorso 4 settembre a Bologna ha ucciso con una coltellata al cuore il coetaneo Fallou S.. Nell'udienza odierna si sono costituite le parti civili e sono state ammesse le prove.
Lo ha spiegato l'avvocato del 16enne, Pietro Gabriele, al termine dell'udienza. Il processo riprenderà il prossimo 6 giugno, davanti al collegio presieduto dalla presidente del Tribunale dei minori Gabriella Tomai.
A quanto si apprende saranno circa una ventina i testimoni chiamati a deporre nel corso del processo. Lo scopo della difesa sarà quello di esaminare in modo certosino i fatti per poter far riconoscere "l'esimente della legittima difesa".
"Quello è il nostro obiettivo, e per quello abbiamo optato per il rito ordinario", ha aggiunto Gabriele. L'imputato ha partecipato all'udienza odierna in videocollegamento dal carcere di Nisida, a Napoli, dove si trova recluso. In aula era presente anche la madre di Fallou, insieme all'avvocata Loredana Pastore.
Secondo quanto è stato ricostruito nei mesi scorsi, lo scontro con la vittima sarebbe avvenuto dopo che quest'ultima era intervenuta in difesa di un amico, un 17enne bengalese che, da tempo, aveva dei contrasti accesi con l'imputato e che, nel processo, era accusato di lesioni e molestie telefoniche nei suoi confronti.
In relazione a queste accuse il 17enne ha chiesto e ottenuto la messa alla prova e la sua posizione è stata stralciata. L'imputato 16enne è anche accusato di tentato omicidio nei confronti del 17enne bengalese che ha accoltellato al collo.
Qualche giorno prima del delitto, il 31 agosto, ci sarebbe stata una lite verbale tra il 16enne e il 17enne bengalese. Il 4, invece, i due ragazzi si sarebbero incontrati nuovamente prendendosi a pugni. Il 16enne sarebbe quindi fuggito verso casa, inseguito da più persone prima di venire placcato a terra.
Tra i ragazzi c'era Fallou, che sarebbe intervenuto in aiuto del 17enne. A questo punto il 16enne avrebbe tirato fuori il coltello, colpendo alla cieca per difendersi, stando alla sua versione, e raggiungendo Fallou al cuore e l'amico 17enne al collo. Per la Procura si è trattato di omicidio volontario.