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Esplosione a Beirut, in Libano

Esplosione a Beirut, boato sentito a 200km di distanza: “Sembra Hiroshima”

Due esplosioni udite fino a Cipro, a 200 chilometri di distanza, hanno devastato Beirut. Diversi quartieri sono ridotti in macerie, con palazzi danneggiati, auto distrutte e centinaia di feriti. “Ciò che è successo a Beirut ricorda Hiroshima e Nagasaki, nulla di simile era mai accaduto in passato”, ha dichiarato in lacrime il governatore della capitale libanese.
A cura di Simone Gorla
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Palazzi squarciati, vetrine e finestre fatte esplodere dall'onda d'urto, auto devastate e accartocciate. Sono impressionanti le immagini dei danni provocati per le vie di Beirut dalle due potenti esplosioni che si sono verificate nel porto della capitale libanese e hanno causato decine di morti e feriti, stando al primo e ancora parziale bilancio. Gli scoppi sono stati sentiti fino a Cipro, a 200 chilometri di distanza. 

Esplosione a Beirut: interi quartieri devastati, auto e vetrine a pezzi e palazzi danneggiati

Stando alle informazioni che arrivano dai corrispondenti locali delle agenzie di stampa internazionali e dalle immagini diffuse sui social, è evidente che l'enorme deflagrazione ha devastato un'ampia parte della città. I giornalisti di Afp sul posto hanno riferito che le vetrine dei quartieri di Hamra, Badaro e Hazmieh, nella parte orientale di Beirut, sono state distrutte. In frantumi i finestrini di migliaia di auto, ora abbandonate in mezzo alla strada dai proprietari terrorizzati e feriti, con gli airbag gonfiati, alcune ribaltate dallo spostamento d'aria.

Ricorda Hiroshima e Nagasaki, nulla di simile era mai accaduto in Libano

Scene che, stando ai testimoni, fanno pensare all'esplosione di una bimba atomica. "Ciò che è successo a Beirut ricorda Hiroshima e Nagasaki, nulla di simile era mai accaduto in passato in Libano", ha dichiarato in lacrime il governatore della capitale libanese, Marwan Abboud. Non è ancora possibile fare una stima delle vittime. Centinaia di persone si sono presentate al pronto soccorso, ferite e sanguinanti. Molti sono stati mandati a casa per lasciare spazio a casi più gravi. Molti, compresi bambini, sono in attesa di essere curati.

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