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Esplosione a Beirut, in Libano

Magazzino di grano collassa a Beirut: il video dell’impressionante nuvola di fumo

Non c’è pace per gli abitanti della capitale del Libano. È di oggi, 23 agosto, un altro crollo nei silos di grano danneggiati dall’esplosione del 4 agosto 2020.
A cura di Biagio Chiariello
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Gli effetti dell'esplosione al porto di Beirut di due anni fa sembrano non finire mai. Altre parti dei silos di grano danneggiati dall'esplosione del 4 agosto 2020 sono crollate nella giornata di oggi, 23 agosto: è la terza volta che accade, nelle ultime tre settimane. Una nuvola di polvere si è alzata sul porto dopo l'incidente.

Le parti dei silos crollate erano tra le ultime rimaste in piedi del blocco settentrionale della struttura, che ha subito i danni più gravi durante la tremenda esplosione, che ha cambiato la vita degli abitanti della capitale libanese, provocando oltre 200 morti e 7.000 feriti.

"L'ultimo blocco dei silos settentrionale, quello più gravemente danneggiato dall'esplosione e dove dal mese scorso c'era un incendio", ha affermato l'ingegnere civile francese Emmanuel Durand, assicurando come il restante blocco meridionale sia più stabile e non a rischio imminente di crollo. "Solo 12 dei 48 silos originali sono ancora in piedi, tutti nel blocco meridionale" ha detto Durand.

Il complesso è diventato il simbolo della tragica esplosione di due anni fa, ma anche della "negligenza" e della "corruzione dello Stato", a cui molti libanesi danno la colpa di quei drammatici eventi. "Riteniamo le autorità responsabili per quello che è successo con i silos", ha detto Mariana Fodoulian, che ha perso sua sorella nell'esplosione. "Dobbiamo preservare il blocco meridionale dei silos" come memoriale, ha aggiunto ad Euronews, facendo eco alle richieste di molti parenti delle vittime dell'esplosione.

Da parte sua, il governo ha fatto sapere di voler demolire parte delle rovine del magazzino di Beirut e di preservare il suo lato meno debole, come soluzione ai ricorrenti incendi che la struttura sta subendo da più di un mese. Il piano permetterà di rimuovere i resti di grano, la cui fermentazione sta causando gli incendi nei granai, ora inaccessibili per il pericolo di crollo.

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