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Eleonora Bottaro, genitori condannati a due anni, la madre: “Non ho sbagliato nulla”

Eleonora Bottaro è morta nell’agosto del 2016 a 18 anni appena compiuti: malata di leucemia, i genitori la convinsero a non sottoporsi a chemioterapia per aderire al metodo Hamer, secondo cui la malattia si sarebbe potuta curare assumendo vitamine. Il tribunale di Padova li ha condannato a due anni ciascuno.
A cura di Davide Falcioni
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Il tribunale di Padova ha condannato a due anni ciascuno Lino e Rita Bottaro, genitori di Eleonora, la minorenne  di Bagnoli di Sopra morta nell'agosto del 2016 per aver rifiutato di sottoporsi a chemioterapia dopo essere stata convinta dai genitori.  La pena è la stessa che la dottoressa Valeria Sanzari, procuratrice aggiunta di Padova, al termine di due ore di requisitoria, aveva chiesto ai giudici.  "Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia" ha dichiarato a caldo dopo la sentenza la madre di Eleonora Bottaro, Rita.

Eleonora contrasse la leucemia tra la fine del 2015 e il 2016, quando era ancora minorenne. I genitori rispondevano di omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell'evento. La ragazza aveva 17 anni e buone chance di sopravvivere se avesse fatto la chemioterapia come le suggerivano vivamente i medici, ma decise di non curarsi con i metodi tradizionali affidandosi completamente ai genitori che credevano nel metodo Hamer, secondo cui la sua malattia sarebbe stata una conseguenza dalla morte prematura del fratello, deceduto nel 2013 per un aneurisma. Per questo, secondo i precetti Ryke Geerd Hamer, il medico tedesco che inventò il metodo, Eleonora Bottaro sarebbe guarita semplicemente assumendo vitamine e recandosi da una psicoterapeuta. Teorie antiscientifiche che, tuttavia, hanno fatto presa sui genitori della ragazza.

Secondo l'accusa, il padre e la madre di Eleonora hanno costantemente impedito alla ragazza di essere liberamente informata e di effettuare le proprie scelte in maniera consapevole e libera. "Eleonora – ha spiegato Sanzari in aula – si sentiva nelle mani del padre, il quale decideva ogni terapia, precludendole l'unica che le avrebbe potuto salvare la vita. Eleonora – ha aggiunto il pubblico ministero – fino a pochi giorni prima di morire, era convinta di guarire, di compiere i suoi 18 anni e di poter andare in vacanza al mare". La giovane è morta di leucemia il 29 agosto 2016, due settimane dopo il compimento della maggiore età.

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