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Droga, contraffazione, animali esotici: 24 ore con la Guardia di Finanza nell’aeroporto di Fiumicino

Fanpage.it ha trascorso 24 ore con la Guardia di Finanza dell’aeroporto di Fiumicino per documentare il delicato lavoro delle Fiamme Gialle per scovare droga, contraffazione e traffico di animali esotici.
A cura di Nico Falco
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I controlli della Guardia di Finanza a Fiumicino (Foto Nico Falco - Fanpage.it)
I controlli della Guardia di Finanza a Fiumicino (Foto Nico Falco – Fanpage.it)

In America i coccodrilli vengono fuori dalla doccia, cantava una volta Samuele Bersani. Nell'aeroporto di Fiumicino, al netto delle leggende metropolitane, può invece capitare di trovare in un bagaglio un caimano nano, il più piccolo del mondo e in via di estinzione, che qualcuno si è preso la briga di imbalsamare e trasformare in un personaggio da cartone animato, con tanto di pesce all'amo (anche quello vero e imbalsamato). Ed è soltanto uno degli oggetti bizzarri che si sono ritrovati tra le mani i militari della Guardia di Finanza dello scalo romano, impegnati senza tregua a controllare bagagli, merci e passeggeri per garantire la sicurezza in volo.

Fanpage.it ha trascorso 24 ore insieme alle Fiamme Gialle di Fiumicino, per raccontare con un video quel microcosmo che si muove al di là dei gate: con 45 milioni di passeggeri (calati a 11 milioni durante la pandemia) e 95 tonnellate di traffico merci, l'aeroporto della provincia di Roma è la principale porta per droga, contraffazione, farmaci illegali e anche animali esotici e in via di estinzione (che, molto spesso, muoiono durante il trasporto).

I controlli antidroga a Fiumicino

Oltre ai cani, capaci di trovare la droga nascosta nei bagagli o sui passeggeri, i finanzieri hanno tecniche specifiche per individuare anche gli stupefacenti non trasportati addosso ma dentro: negli aeroporti cocaina ed eroina possono arrivare anche coi cosiddetti corrieri ovulatori, capaci di ingoiare anche più di un chilo di sostanza.

È un lavoro che parte molto prima dell'arrivo ai gate: una sorta di profilazione, che tiene conto della provenienza, degli spostamenti prima dell'imbarco, anche di caratteristiche fisiche e dei comportamenti. Con la pandemia, inoltre, c'è stato il boom dell'eroina: la chiusura dei traffici dall'America ha fatto da apripista per quelli dal Medioriente, con conseguente apertura di nuove vie della droga che passano per l'Africa.

I controlli della Guardia di Finanza a Fiumicino (Foto Nico Falco - Fanpage.it)
I controlli della Guardia di Finanza a Fiumicino (Foto Nico Falco – Fanpage.it)

I falsi made in Italy in aeroporto

Un traffico merci così intenso è per forza di cose una ottima via per la contraffazione: non solo dispositivi tecnologici, ma anche prodotti di abbigliamento e di alta moda. Con un espediente: arrivano con una etichetta che indica l'India o Paesi orientali come luogo di produzione ma basta staccarla e sotto ne spunta una identica col marchio "Made in Italy": è la "falsa nazionalizzazione", che aumenta in modo esponenziale il valore dei beni una volta immessi sul mercato.

I farmaci e gli animali esotici sequestrati

Oltre al caimano nano imbalsamato (e a una zanna di elefante lunga diversi metri), i militari del Cites hanno intercettato praticamente di tutto: pesciolini infilati in buste, tartarughe nelle scatole di scarpe, persino un cucciolo di leopardo femmina di 18 mesi nascosto in una gabbia. Tutte spedizioni che ruotano intorno al business degli animali esotici, un affare da parecchi milioni di euro: basti pensare che il contrabbando di anguille dall'Europa all'Asia viene stimato in circa 3 miliardi di euro all'anno e che il costo degli esemplari può arrivare a 9mila euro al chilo.

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