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Dramma in ospedale a Brindisi, parto cesareo rinviato: la bimba nasce morta

Secondo i due genitori che hanno presentato una denuncia, né il ginecologo di fiducia né tutti i sanitari e ostetrici avevano mai parlato di gravidanza a rischio. Era stata la donna a indicare ai medici di non sentirsi sicura chiedendo di procedere con il parto cesareo ma i dottori l’avevano rassicurata fino a pochi giorni prima del terribile esito.
A cura di Antonio Palma
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Di fronte alle preoccupazioni della donna in gravidanza che chiedeva di anticipare il parto programmando un cesareo, i medici dell’ospedale Perrino di Brindisi avevano rassicurato la coppia spiegando che non c'era alcun problema, che la loro primogenita che sarebbe dovuta nasce di lì a poche settimane stava bene e che la gravidanza procedeva regolarmente. Qualcosa però non è andato come avrebbe dovuto, durante uno degli ultimi controlli pre parto, il cuore della bimba non si sentiva più, la donna quindi è stata trasportata d’urgenza in sala operatoria dove però purtroppo la piccola è nata già morta. È la storia di una coppia di coniugi pugliesi che dalla gioia per l'arrivo del loro primogenito sono passati al dolore atroce della perdita di un figlio.

La coppia, come raccontano i giornali locali, attraverso il proprio legale, infatti ha presentato un esposto in Procura in cui chiede di fare chiarezza su quanto accaduto e stabilire se vi siano state mancanze da parte del personale medico dell'ospedale brindisino. Secondo i due genitori, originari di Erchie, né il ginecologo di fiducia né tutti i sanitari e ostetrici avevano mai parlato di gravidanza a rischio. Secondo la denuncia, era stata la donna a indicare ai medici di non sentirsi sicura chiedendo di procedere con il parto cesareo programmato, ma i dottori l'avevano sempre rassicurata fissando l'appuntamento all'11 novembre.

Qualche giorno prima,  il 6 novembre, la donna sostiene di aver contattato telefonicamente il ginecologo riferendo di aver perso il tappo mucoso e per questo motivo avrebbe chiesto nuovamente di fissare il parto. Anche in questo caso ci sarebbero state le rassicurazioni del medico. Appena il giorno dopo, però, durante la visita in ospedale, la terribile scoperta, la loro piccola giunta ormai alla 40esima settimana di gravidanza era morta. La Procura ha già disposto il sequestro della cartella clinica della donna che è stata acquisita ma i genitori chiedono anche di procedere con l’esame autoptico.

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