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Dottoressa siciliana accusata di non sapere il tedesco lascia l’Alto Adige: “Offese e vessazioni”

La dottoressa Corrada Ambrogio ha detto di aver subito atti di vandalismo nell’ambulatorio in Alto Adige e si è ritrovata al centro di articoli di testate locali in cui veniva definita come l’italiana che nega ai pazienti l’uso della lingua tedesca.
A cura di Susanna Picone
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La dottoressa Corrada Ambrogio
La dottoressa Corrada Ambrogio

Corrada Ambrogio è una dottoressa siciliana che nel 2018 si è trasferita in Val Pusteria ed è poi diventata medico di base in un comune della provincia autonoma di Bolzano. E che adesso dall’Alto Adige ha deciso di andar via. Il perché? La situazione, per lei, è diventata insostenibile.

"Forse sono arrivata con troppo entusiasmo e aspettative troppo alte. Non ce la faccio più. Basta con accuse infamanti, voglio andare via, in un’altra regione. Non dirò dove, ho così tante paure che mi manca l’aria", le parole della stessa dottoressa riportate dal Corriere.

Sono diversi i quotidiani che hanno rilanciato la storia di Ambrogio e raccontato perché, appunto, il medico ha deciso di andar via. Ha raccontato di aver ricevuto offese, vessazioni, danneggiamenti, di aver negato il dialetto tedesco ai suoi pazienti e anche di una campagna di stampa che la ha bollata come "neofascista".

Corrada Ambrogio aveva deciso di trasferirsi in Alto Adige dopo aver studiato tedesco per due anni a Vienna (conseguendo il certificato C1 e il patentino provinciale). Si è formata a Bressanone e Bolzano, poi è arrivata in Pronto soccorso a Brunico.

"Credevo sarebbe stato il tirocinio più formativo — ha spiegato —. Invece mi hanno obbligata a lavorare in sala operatoria come secondo chirurgo, pur non potendo farlo e non avendo nemmeno la copertura assicurativa adatta". A quel punto iniziano i problemi per lei.

La dottoressa ha riferito che il suo rifiuto ha scatenato ritorsioni da parte dei suoi superiori che l'hanno bocciata e costretta a ripetere il tirocinio a San Candido. Durante il periodo del Covid, poi, la dottoressa ha detto di aver lavorato in un seminterrato a Brunico subendo continue vessazioni.

E le cose sono andate sempre peggio. Al punto che, dopo aver trovato muri imbrattati di vomito e danneggiamenti, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Dopo un periodo di malattia ha perso i 400 pazienti che aveva e, infine, lo scorso gennaio ha scritto all'Azienda sanitaria altoatesina. Ha spiegato di non riuscire a lavorare serenamente. "Da tempo persistono problemi. Qualora dovessero verificarsi ulteriori comportamenti inopportuni, non è esclusa la nostra presa di posizione, informando l’Ordine dei medici e intraprendendo vie legali", la risposta ricevuta.

Quindi la decisione di andare via il prossimo giugno. Ambrogio ha dichiarato di aver subito frequenti insulti, l’hanno definita ad esempio "più inutile degli infermieri" e una situazione già difficile si è aggravata con la pubblicazione di articoli su testate tedesche che l'hanno dipinta come "l'italiana dalle aperte simpatie neofasciste per Giorgia Meloni" e l'hanno accusata di negare ai pazienti l'uso della lingua tedesca.

Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Marco Galateo – scrive l'Agi – ha annunciato che della vicenda presenterà un'interrogazione urgente al presidente della Provincia, Arno Kompatscher (Svp) "al fine di sollevare la questione delle gravi accuse di mobbing e vandalismi subite dalla dottoressa Corrada Ambrogio nel corso della sua attività professionale come medico di base a Gais".

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