Dopo la neve domani arrivano le gelate: le Regioni a rischio secondo il colonnello Giuliacci

Dopo la neve che è caduta copiosa anche a bassa quota in Italia nel giorno dell'Immacolata, come a Milano e Torino oltre che sulle Alpi, arrivano le gelate. Secondo le previsioni meteo di domani, venerdì 10 dicembre, in particolare sulle Regioni del Nord Ovest, dovremmo aspettarci fenomeni simili, accompagnati da un sensibile calo delle temperature. È quanto ha sottolineato il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e direttore operativo di meteogiuliacci.it.
Cosa sono le gelate
La formazione delle famose gelate notturne dipendono da tre condizioni. A spiegarle è il colonnello Giuliacci: "Possono nascere per assenza di vento (in tal modo lo strato d’aria di 1-2 metri a più diretto contatto con il suolo che sera inizia a perdere calore, non possa rimescolarsi con gli strati superiori, più caldi), per la presenza di una colonna d’aria poca umida (in tal modo il calore perso dal suolo nell’infrarosso viene poco assorbito dal poco vapore presente nell’atmosfera), e per serenità del cielo (le nubi sono la manifestazione visibile di uno strato d’aria ricco di valore acqueo e quindi catturano gran parte della radiazione infrarossa persa dal suolo per poi restituirla in gran parte al suolo per effetto serra. In genere in queste condizioni la temperatura scende di 6-8 gradi tra l’ora del tramonto e l’ora dell’alba). Domani, venerdì 10 dicembre saranno presenti le 3 condizioni.
previsioni meteo domani, le Regioni a rischio gelate e neve
Secondo Giuliacci, "se lo strato d’aria di 1-2m a diretto contatto con il suolo ha temperature già basse, prossime a zero allora il raffreddamento notturno farà scendere la temperatura sotto zero di 6-8 gradi. È quello che avverrà probabilmente venerdì 10 dicembre sul Piemonte, sulle valli dell’entroterra ligure e sull'Ovest della Lombardia". Queste condizioni meteo si devono al passaggio di un nuovo vortice ciclonico che porterà da domani e per tutto il weekend pioggia e neve su tutta Italia, anche al Centro-Sud, in particolare sul comparto appenninico centrale dove cadrà a quote prossime ai 7/800 metri e sopra i 1000/1200 metri su quello meridionale.