Dopo Brindisi, anche il Tribunale di Lecce vieta gli abiti succinti

Anche a Lecce, come accaduto qualche settimana fa a Brindisi, in tribunale bisognerà rispettare la legge del decoro. Una circolare in cui si invitano operatori e utenti a indossare “un abbigliamento decoroso” è stata infatti affissa ieri a ogni piano del palazzo di giustizia di viale De Pietro a Lecce. Porta la firma del presidente vicario, facente funzione, della Corte di Appello Mario Fiorella. La decisione di invitare gli addetti ai lavori a coprirsi di più è stata presa dopo la segnalazione di alcuni dipendenti circa il mancato rispetto del decoro. Stop, dunque, agli abiti succinti. “È necessario intervenire per evitare il ripetersi in futuro di situazioni incresciose”, scrive il presidente nel documento affisso all’ingresso del Tribunale e ad ogni piano. La circolare firmata dal presidente della Corte di Appello ha per oggetto la “regolamentazione accessi al palazzo – decoro”: chi a Lecce si ritrova tra Procura e Tribunale deve ricordare – si legge – di trovarsi in dei “luoghi di lavoro da rispettare anche attraverso l'osservanza di un comportamento educato e rispettoso verso cose e persone”. Per rispetto il presidente intende anche “cura dell'abbigliamento e dell'igiene personale”. Si chiede dunque a coloro che sono responsabili di controllare gli accessi al palazzo di informare l’utenza che l’ingresso non è consentito “alle persone vestite in modo non decoroso, intendendo per tale quello troppo sciatto o succinto”. Insomma, stop a tutti quei vestiti che mettono in mostra un po’ troppo il corpo e risultano poco consoni alle caratteristiche e alle attività che si svolgono in un tribunale.
Il precedente al Tribunale di Brindisi: stop a minigonne e canottiere
In vista dell’estate un altro tribunale che si è interrogato sulla questione dell’abbigliamento nelle aule di giustizia è stato quello di Brindisi, dove il Presidente Francesco Giardino per ripristinare un minimo di “sobrietà” nei costumi ha sottoscritto una nota che impone il divieto assoluto a minigonne, short e infradito, oltre che agli abiti troppo scollati. Il documento è stato protocollato il 24 giugno e affisso all’ingresso degli uffici giudiziari a pochi centimetri dal metal detector. A vigilare su quanto siano adatti gli abiti al rigore del palazzo sono le guardie giurate.