Donna uccisa a Bari dal compagno: l’uomo aveva impacchettato il cadavere nell’armadio

Emergono particolari sempre più raccapriccianti dalle indagini sull'efferato delitto avvenuto nelle scorse ore a Bari durante il quale il 32enne Marco Basile avrebbe ucciso con decine di coltellate la convivente Donata De Bello. L'omicidio, scoperto solo nel pomeriggio di giovedì, infatti sarebbe avvenuto già nella tarda serata di mercoledì e solo dopo la segnalazione fatta agli investigatori dal padre del presunto assassino. L'uomo in effetti ha contattato i carabinieri denunciando il figlio dopo che questi gli aveva confidato di aver "fatto una cosa grossa, qualcosa di tragico", senza spiegare altro.
Quando i militari sono entrati nella casa del quartiere Madonnella di Bari, dove i due convivevano, l'orribile scoperta: il corpo insanguinato della vittima era stato avvolto nel cellophane poi in un tappeto legato con corde e infine nascosto in un armadio. Una scena raccapricciante che nel prime ore aveva fato sospettare anche una morte per asfissia. Accanto al corpo ritrovato un coltello da cucina, probabilmente usato per uccidere la donna, e un sacco contenente gli indumenti utilizzati per ripulire l'appartamento dalla tracce di sangue.
Dopo il delitto il presunto assassino ha lasciato la casa e vagato per tutta la notte senza meta fino al mattino seguente quando ha deciso di contattare il padre per vedersi. Inizialmente avrebbe fatto finta di nulla accompagnando il genitore in giro per commissioni, poi sarebbe scoppiato a piangere raccontando di un litigio e di aver fatto qualcosa di tragico. A quel punto il padre ha deciso di andare dai Carabinieri ma il 32enne, giunti davanti alla caserma, è sceso dalla macchina ed è fuggito. Il genitore ha comune deciso di raccontare tutto ai militari che hanno fatto scattare le indagini. Infine il macabro ritrovamento in casa e il successivo fermo dell'uomo.