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Don Alfredo non si presenta a messa, fedeli danno l’allarme e lo salvano: aveva avuto un ictus

Il prete doveva presentarsi in chiesta per una messa ma all’orario previsto non è arrivato. I vigili del fuoco che hanno dovuto forzare l’ingresso dell’aloggio per lasciare entrare i sanitari.
A cura di Antonio Palma
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Resta ricoverato in gravi condizioni ma è salvo grazie ai suoi parrocchiani Don Alfredo, parroco di Val Liona, nel Vicentino, colpito da un improvviso malore mentre era in canonica ma strappato al pericolo grazie all'allarme lanciato dai fedeli della sua chiesa. Sono stati questi ultimi infatti a chiedere aiuto ai soccorsi pur non sapendo cosa fosse accaduto al prete ma allarmati dal fatto che non si era presentato in chiesa.

L'episodio nella giornata di ieri, lunedì 13 febbraio, nella canonica che il parroco 61enne usa anche come abitazione. Il prete doveva presentarsi in chiesta per una messa ma all'orario previsto non è arrivato e non era nemmeno raggiungibile al telefono. Così è scattato l'allarme e dal luogo di culto sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco che hanno dovuto forzare l'ingresso per lasciare entrare i sanitari. La porta dell'alloggio del parroco infatti era chiusa dall'interno e non era possibile aprirla.

Una volta dentro purtroppo i sospetti si sono confermati: il parroco 61enne era riverso a terra esanime nel bagno della canonica. Immediatamente soccorso dal personale del 118 e trasportato d'urgenza all'ospedale di Vicenza, il prete è stato ricoverato in terapia intensiva nel reparto neurologico. Le analisi e gli accertamenti clinici come la Tac hanno confermato che è stato vittima di un ictus, un attacco ischemico che l’ha colpito nella parte sinistra del corpo.

Tutta la comunità vicentina in queste ore è in apprensione per il parroco che, secondo quanto riferisce chi gli è vicino,  capisce ed è cosciente però non riesce a parlare a causa dell'ictus. "La situazione è abbastanza grave e per tre giorni sarà monitorato in terapia intensiva. Preghiamo per lui perché torni presto tra noi" scrivono i parrocchiani.

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