video suggerito
video suggerito

Detenuto evade saltando sui ponteggi per la ristrutturazione del carcere e fugge in strada a Trieste

Il fuggitivo è un 31enne che è evaso nel tardo pomeriggio di domenica dai passeggi provvisori per i lavori di ristrutturazione del carcere di Trieste. L’uomo si è nascosto durante l’ora d’aria ed è arrivato direttamente in strada.
A cura di Antonio Palma
0 CONDIVISIONI
Immagine

Caccia all’uomo a Trieste e in tutto il Friuli Venezia Giulia alla ricerca di un detenuto evaso nelle scorse ore dal carcere Ernesto Mari dileguandosi prima che scattasse l’allarme. Il fuggitivo è un 31enne cittadino pachistano Khan Nasir, con numerosi precedenti e in carcere in attesa di primo giudizio per reati legati alla droga. La fuga nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 14 dicembre, durante l‘ora d’aria nel cortile del penitenziario triestino.

Un passato criminale che lo fa ritenere pericoloso e fa sospettare possa avere dei complici che stiano coprendo la sua fuga. L’allarme nel capoluogo friulano è scattato nella prima serata con decine di uomini delle forze dell’ordine che sono stati dispiegati in tutta la città con controlli mirati che hanno riguardato in particolare i luoghi di ritrovo dei migranti come la zona del Porto Vecchio e la stazione ferroviaria. Per tutta la serata i poliziotti hanno scandagliato sia centro che periferia ma senza esito.

Sulla dinamica della fuga si sta ancora indagando. Secondo quanto ricostruito dal Piccolo. Il detenuto si sarebbe nascosto sotto un telo durante l’ora d’aria, aspettando che tutti andassero via per mettere in atto il piano di fuga che appare studiato bene. L’uomo ha approfittato della carenza di agenti di guardia e quando l’unico poliziotto si è allontanato, ha scavalcato il muro saltando in un cantiere sottostante situato all’interno del carcere per lavori di ristrutturazione. Grazie al cantiere è riuscito a uscire direttamente in strada dileguandosi.

“A Trieste 243 reclusi sono ‘stoccati’ in appena 123 posti, con un sovraffollamento che sfiora il 200%, mentre gli agenti di Polizia penitenziaria sono solo 126, quando ne servirebbero almeno 182 (-31%). In altri termini, il doppio dei detenuti con un terzo del personale in meno” denuncio dal sindacato di polizia penitenziaria Siulp, aggiungendo: “Se il sistema in qualche modo regge, e ormai lo fa davvero male e non sappiamo per quanto ancora, lo si deve solo allo straordinario sacrificio e alla professionalità degli operatori, i quali però sono ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale da uno Stato che, per mano del dicastero della giustizia, si mostra sempre più patrigno e ‘caporale’”.

 

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views