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Detenuta trans spostata nel carcere per uomini denuncia stupro: “Invitata per il caffè, bloccata da quattro”

La detenuta transgender, attualmente rinchiusa nel carcere di Ferrara, ha raccontato che era stata invitata a prendere un caffè in cella e qui sarebbe stata aggredita e stuprata da quattro detenuti uomini.
A cura di Antonio Palma
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Attirata con un innocuo invito a prendere un caffè in cella, qui sarebbe stata aggredita e stuprata da quattro detenuti uomini in uno stupro di gruppo, è la denuncia di una detenuta transgender, attualmente rinchiusa nel carcere di Ferrara, che ha fatto scattare una doppia inchiesta per accertare i fatti. Stando al racconto fatto dalla quarantenne ai garanti dei detenuti, lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto il 24 giugno scorso nella sezione “protetti” del carcere dell’Arginone.

Nella sezione “c’è di tutto, ci sono ragazzi 18enni con adulti, disabili in celle con altri, trans con detenuti uomini” ha raccontato il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, al Resto del Carlino. A lui la detenuta si era rivolta per denunciare subito i fatti la stessa sera senza però entrare nei dettagli: “Era molto arrabbiata, spaventata e soprattutto restia nel parlare. Non mi fece nomi, solo riferimenti logistici”. La telefonata dopo che era stata trasferita al pronto soccorsosi riferendo di aver subito una violenza sessuale di gruppo.

Con Carlino infatti la quarantenne era già in contatto, così come col garante comunale, proprio per chiedere un trasferiremo dal carcere per uomini in cui era stata trasferita da poco. Nei giorni precedenti al fatto denunciato, infatti, aveva raccontato di essere già stata molestata e palpeggiata nei corridoi del carcere dagli altri detenuti.

Nel penitenziario di Ferrara era arrivata da pochissimi mesi a seguito di un provvedimento dell’autorità che l’aveva trasferita dalla sezione per trans del carcere di Reggio Emilia per problemi con altre detenute. Il garante si era mosso con le prime richieste e si attendeva una pronuncia del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Poi la violenza di gruppo su cui stanno indagando ora sia l’amministrazione penitenziaria sia la Procura. Al vaglio in particolare le immagini delle telecamere di sorveglianza del carcere che però riprendono solo i corridoi ma non le celle dove si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo.

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