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Delitto di Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi

Delitto Garlasco, la Cassazione rinvia ancora la sentenza su Stasi

I giudici della Corte di Cassazione sono entrati in camera di consiglio per prendere una decisione sul delitto di Chiara Poggi che vede come unico indagato, assolto in primo e secondo grado, il fidanzato Alberto Stasi. Ma il verdetto arriverà solo domani.
A cura di Susanna Picone
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alberto stasi - garlasco
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Ancora un rinvio per la sentenza della Cassazione sul delitto di Garlasco. I giudici della prima sezione penale della Cassazione sono entrati in camera di consiglio, ma il verdetto che stabilirà se il processo per l’omicidio di Chiara Poggi verrà riaperto sarà reso noto domani mattina. E non si esclude nemmeno che la Corte possa domani comunicare un ulteriore prolungamento della camera di consiglio. L’udienza odierna in Cassazione è terminata con l’arringa della difesa di Alberto Stasi. "Durante i 6 anni del procedimento nessun giudice ha identificato gravi indizi di colpevolezza su Alberto Stasi", così l’avvocato Angelo Giarda che ha chiesto che i ricorsi contro la sentenza d'assoluzione di secondo grado presentati dalla procura generale e dalle parti civili siano dichiarati inammissibili o infondati. Secondo l'avvocato, quello che "non ha funzionato è lo sforzo investigativo disposto dall'ufficio del pubblico ministero, che si è ostinato su Stasi". "Io ho anche pensato che potesse essere un caso di premeditazione con dolo d'impeto, ma lo abbiamo provato? – ha continuato il legale del giovane – Ed era solo Stasi l'unico destinatario di queste ipotesi?".

“Non si può chiedere giustizia sulla testa di Stasi” – Secondo la difesa di Stasi, inoltre, "gli indizi evocati dall'accusa non attengono mai alla prova diretta del fatto principale, ma a profili di contorno". "La mamma di Chiara Poggi ha ragione a chiedere giustizia ma non si può chiedere giustizia sulla testa di Alberto Stasi", ha aggiunto. Il Pg della Cassazione Roberto Aniello, al termine della sua requisitoria durata oltre un’ora, aveva invece chiesto per Stasi l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello. Secondo il Pg nelle sentenze di primo e secondo grado che lo hanno assolto dall’accusa dell’omicidio di Chiara Poggi si ravvisano “evidenti illogicità” e inoltre “lacune e incongruenze” e una “sopravvalutazione della prova scientifica”. Per lui, insomma, Alberti Stasi era colpevole.

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