Daniela Coman uccisa in casa, alle amiche diceva: “Se dovesse succedermi qualcosa sapete dove cercarmi”

L'uomo fermato con l'accusa di aver ucciso la sua compagna Daniela Coman è il 45enne Peter Pancaldi. Nei suoi confronti è scattata la misura cautelare dopo un lungo interrogatorio davanti ai carabinieri di Reggio Emilia e ai magistrati. Peter Pancaldi è modenese e da dicembre aveva affittato un appartamento a Prato di Correggio dove da pochi mesi conviveva con la fidanzata. Due giorni fa si sarebbe presentato dai carabinieri per denunciare la scomparsa di Daniela Coman. Erano subito scattate le ricerche: poco dopo i militari l'hanno trovata nell'appartamento di casa, era morta nel letto. I carabinieri, insieme ai vigili del fuoco, hanno sfondando la porta blindata al primo piano del palazzo di via Dinazzano a Prato di Correggio. Quando l'uomo è stato portato in caserma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Daniela Coman era un'impiegata di Sassuolo, era di origini romene ed era madre di un bambino. Da qualche mese la donna viveva con il compagno Peter Pancaldi. Poi la denuncia della sua scomparsa e il ritrovamento del cadavere mercoledì sera verso le 22.
Chi conosceva Daniela parla di una relazione tossica con Peter Pancaldi. Come riporta Il Giorno a chi voleva bene aveva detto: "Se dovesse succedermi qualcosa andate a cercarmi a questo indirizzo. Ho paura". La vittima infatti raccontava continue botte da parte di lui che cercava in tutti i modi di strapparle i soldi per la droga. Forse Daniela Coman era stata già vittima di un tentativo di strangolamento. Ora però verranno fatti tutti gli accertamenti del caso. Ora l’uomo è indagato dalla procura di Reggio Emilia per l’omicidio volontario della donna: è stato sottoposto a fermo. Intanto a breve verrà eseguita l'autopsia sul corpo della donna.