video suggerito
video suggerito

Daniela Coman uccisa dal compagno a Reggio Emilia, l’autopsia: “Morta per asfissia meccanica”

Daniela Coman è morta per “asfissia meccanica”, generata cioè da un impedimento esterno all’ingresso dell’aria. È quanto sarebbe emerso dall’autopsia sul corpo della 48enne uccisa a Prato di Correggio (Reggio Emilia) dal compagno reoconfesso Peter Pancaldi. Chiesti 90 giorni per il deposito della relazione.
A cura di Eleonora Panseri
3 CONDIVISIONI
Daniela Coman e Peter Pancaldi.
Daniela Coman e Peter Pancaldi.

Daniela Coman è morta per "asfissia meccanica", generata cioè da un impedimento esterno all'ingresso dell'aria. È quanto sarebbe emerso dall'autopsia sul corpo della 48enne uccisa a Prato di Correggio (Reggio Emilia) dal compagno reoconfesso Peter Pancaldi, e svoltasi lunedì 19 maggio al Policlinico di Modena.

A eseguire l'esame autoptico sono stati gli specialisti di medicina legale per tentare di stabilire, oltre la causa, anche l’epoca del decesso. Il tribunale ha nominato Erjon Radeshi, che ha chiesto 90 giorni per il deposito della relazione; la Procura invece ha scelto a Franco Marinelli, si legge su Il Resto del Carlino.

La difesa si è affidata ad Andrea Lusetti, mentre l’avvocato Helmut Bartolini, che difende la sorella della vittima, a Sabino Pelosi.

Sono stati ordinati anche gli esami tossicologici e radiologici, prelievi di tessuti, liquidi e biologici, e l’eventuale acquisizione di materiali presenti sul corpo e sugli abiti.

Pancaldi, 45 anni, originario di Campogalliano, attualmente in carcere, ha rilasciato ai Carabinieri dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver soffocato la compagna perché lei voleva lasciarlo. Il suo racconto sembrerebbe quindi confermato dai primi esiti dell'autopsia.

La sorella della vittima ha inoltre riferito agli investigatori che già in passato, nei suoi accessi d'ira, dovuti a problemi di droga, Pancaldi aveva tappato naso e bocca della compagna con le mani, impedendole di respirare e dicendole che così l'avrebbe uccisa.

Coman è stata trovata senza vita la sera di mercoledì 14 maggio, ma secondo gli inquirenti il compagno l'avrebbe assassinata il martedì precedente, attirandola a casa con l'inganno.

Lunedì 19 maggio il 45enne è comparso in aula per l'udienza di convalida del fermo e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Era accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dal legame della relazione affettiva e dello stalking nei confronti della vittima, ma il gip ha per il momento escluso le aggravanti dal capo di imputazione.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views