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Dà la pistola al marito, lui si spara e muore. Condannata a 2 anni per aiuto al suicidio

Condannata, con rito abbreviato a due anni e quattro mesi, con la sospensione della pena, Christine Texier, la 74enne accusata di aiuto al suicidio per aver portato al marito malato la calibro 9 con la quale l’uomo si è poi tolto la vita. I pensionati di origini francesi vivevano nel Biellese. La donna non andrà in carcere.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha fatto entrare in casa i carabinieri, spiegando loro di aver consegnato al marito la Beretta calibro 9 con cui si era sparato. Christine Texier, 74enne di Magnano, in provincia di Biella, ha poi confermato tutto davanti al procuratore Teresa Angela Camelio ed ora è stata condannata a 2 anni e 4 mesi con rito abbreviato per il reato di aiuto al suicidio. La pena è stata sospesa e la donna non andrà in carcere. Il marito, 79enne affetto da una malattia degenerativa, nel giugno di due anni fa aveva chiesto alla moglie di portargli l'arma che teneva sempre con il colpo in canna, dopodiché si era ucciso con un colpo alla tempia.

"La fine di un incubo – spiega l’avvocato della difesa Lucia Acconci –, temeva il carcere, ora forse potrà voltare pagina. Anche se sente ancora rimbombare in testa il colpo che le ha cambiato la vita". Fino all’ultimo il legale ha provato la strada dell’assoluzione. "Dopo una vita passata a esaudire le richieste del marito – ha spiegato – gli ha sì portato la pistola, ma senza presupporre che potesse usarla per togliersi la vita. In altri Paesi è punita l’istigazione ma non l’aiuto al suicidio, credo sia un’interpretazione più corretta".

Di origini francesi, la coppia si era trasferita con la pensione in una casa isolata a Magnano, piccolo comune  sulle pendici della Serra. Grandi appassionati di armi e legatissima, i due pensionati conducevano una vita riservata e autosufficiente, senza problemi e senza scossoni. Fino a quando la malattia degenerativa ha cominciato a minare duramente la salute dell'uomo. Fino al giugno di due anni fa. Il fatto che il 79enne avesse chiesto alla consorte di portargli una pistola carica, e di posarla sul suo comodino, non aveva stupito la donna: la coppia in casa teneva in casa pistole, fucili e centinaia di proiettili. La Texier lo aveva dunque assecondato senza immaginare l'uso che ne avrebbe fatto.

La ricostruzione della vicenda è parsa semplice, confermata dalle analisi del Ris di Parma. L’esame dello stub, le tracce dei residui dello sparo, ha confermato che a premere il grilletto era stato lui ma la moglie era comunque a poca distanza. Il giudice Anna Saccone ha accettato le richieste del pubblico ministero e l'ha condannata per aiuto al suicidio.

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