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Il pacemaker dà l’allarme ma i soccorsi non arrivano: uomo muore a Vicenza, indagini in corso

Guido Cristofori è l’uomo di 74 anni anni di Breganze morto d’infarto tra il 13 e il 14 aprile. Nonostante il pacemaker avesse segnalato il malore, i soccorsi non sono arrivati: ora è partito un procedimento penale contro ignoti per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
A cura di Valeria Paglionico
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Guido Cristofori è l'uomo di 74 anni anni di Breganze che ha perso la vita per il mancato intervento dei soccorsi dopo l'alert segnalato dal suo pacemaker. Martedì 23 aprile all'ospedale di Santorso sul suo corpo verrà effettuata l'autopsia: Paolo Fietta, pm della Procura di Vicenza, ha infatti aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, anche se al momento l'accusa è contro ignoti.

Già cardiopatico, l'uomo si era fatto impiantare un dispositivo salvavita nel 2010 dopo un infarto, collegandolo all'ospedale Santorso. Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, però, pare sia morto proprio a causa di un attacco cardiaco, a ritrovare il suo corpo è stato il figlio Marco nella mattinata del lunedì.

A far scattare le indagini è stato il fatto che, nonostante il pacemaker avesse regolarmente segnalato il malore, nessuno avrebbe inviato i soccorsi in modo tempestivo. Il figlio dell'uomo è stato contattato solo due giorni dopo, quando ormai suo padre era già deceduto. I carabinieri della stazione di Breganze e il sostituto procuratore hanno ritenuto necessario aprire un fascicolo per approfondire "le cause, l’epoca e i mezzi di produzione della morte, la cui vicenda potrebbe avere rilevanza penale, attraverso l’esecuzione degli opportuni accertamenti tecnici non ripetibili”.

L’esame autoptico verrà eseguito dal medico legale Vito Cirielli e dal dott. Maurizio Anselmi, direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale di San Bonifacio della Ulss 9 Scaligera. Il figlio della vittima per fare chiarezza sull'accaduto si è invece affidato a Studio3A-Valore S.p.A. e all’avvocato Davide Picco del Foro di Vicenza.

I consulenti tecnici ora dovranno produrre entro 90 giorni la perizia, fondamentale per ricostruire tutti i dettagli del caso e per comprendere se Guido si sarebbe potuto salvare se la segnalazione dell'infarto in corso fosse stata letta (come previsto) all'ospedale.

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