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“Curva dei contagi Covid scende tranne che per la fascia d’età 0-9 anni”, dice Brusaferro (Iss)

Secondo Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, si assiste in Italia “ad una decrescita dei casi Covid in tutte fasce d’età tranne 0-9. Scendono anche i ricoveri in terapia intensiva: continuare con il rigoroso rispetto delle raccomandazioni individuali e con la campagna di vaccinazione”.
A cura di Ida Artiaco
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"La curva dei contagi in Italia mostra una lieve decrescita e questo dato è attestato sia dall'incidenza sia dall'indice Rt che si sta attestando sotto la soglia epidemica e questa è un'indicazione positiva". Comincia così il video-commento di Silvio Brusaferro ai dati dell'ultimo monitoraggio settimanale relativo all'emergenza Covid-19 realizzato dalla Cabina della Regia. Una situazione non negativa ma non ancora sotto controllo. "Il quadro europeo – ha spiegato il presidente dell'Iss – mostra curve in generale di crescita epidemica mentre il nostro Paese, insieme a qualche altro, comincia a mostrare un'inversione di tendenza e questo è anche un altro segnale coerente con i dati che osserviamo. Resta comunque una elevata circolazione del virus in quasi tutte le regioni".

L'incidenza dei contagi per età

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In particolare, Brusaferro sottolinea la decrescita dei casi in tutte fasce d'età tranne che in quella dai 0 ai 9. "Ad eccezione di quest'ultima, tutte le altre mostrano sostanzialmente negli ultimi 7 giorni una decrescita dei casi. In particolare i più giovani sono caratterizzati ancora da un quadro di crescita dell'incidenza". In tutte le fasce d'età, ha continuato Brusaferro, "sta crescendo significativamente anche il numero di persone che sta effettuando il booster vaccinale, così come sta crescendo il numero di bambini che stanno facendo la prima dose, in particolare la fascia di età tra 5 e 11 anni ha raggiunto quasi il 30% di prime dosi. La fascia di età 12-19 ha invece raggiunto l'85% di prime dosi".

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La situazione in area medica e terapia intensiva

Pr quanto riguarda le ospedalizzazioni, il numero uno dell'Iss ha spiegato che "l'occupazione delle aree mediche negli ospedali da parte dei pazienti Covid, anche nelle proiezioni a 30 giorni, resterà ancora significativa e questo, ovviamente, deve porre la nostra attenzione nel mantenere la cautela nei nostri comportamenti, proprio per contenere la diffusione del contagio". L'età dei media ricoverati in area è di 71 anni, 68 per la terapia intensiva e 82 per quanto riguarda i decessi. La situazione è diversa, invece, per le terapie intensive. "Coerentemente con il dato di inizio di decrescita di occupazione di questi posti letto nelle diverse regioni", ha aggiunto Brusaferro, "vediamo che le proiezioni mostrano sostanzialmente dati piuttosto contenuti di saturazione di questi posti letto".

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Brusaferro: "Omicron variante dominante"

Brusaferro ha infine confermato come la variante Omicron sia ormai dominante anche in Italia, dopo aver soppiantato la Delta "con una prevalenza stimata al 17 gennaio del 95,8% contro il 4,2%. All'interno si identifica anche il lignaggio BA.2, molto circolante in Europa e segnalato anche nel nostro Paese, in nove Regioni". In sintesi, Brusaferro ha ricordato che "ci troviamo ancora in una situazione epidemica acuta anche se si notano segnali di diminuzione. Da qui due raccomandazioni: continuare con il rigoroso rispetto delle raccomandazioni individuali e con la campagna di vaccinazione".

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