355 CONDIVISIONI

Curava i tumori con gli ultrasuoni e le radiofrequenze, dottoressa sarda condannata all’ergastolo

Alba Veronica Puddu, dottoressa 52enne di Tertenia (in Ogliastra) è stata condannata all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Cagliari: secondo i giudici, curava i pazienti ammalati di tumore con ultrasuoni e radiofrequenze, metodi “alternativi” che ne avrebbero accelerato la morte.
A cura di Ida Artiaco
355 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

È stata condannata all'ergastolo Alba Veronica Puddu, 52 anni, medico di Tertenia (in Ogliastra), che curava, secondo i giudici, i pazienti ammalati di tumore con ultrasuoni e radiofrequenze, metodi “alternativi” che ne avrebbero accelerato la morte.

È quanto ha deciso la Corte d'Assise di Cagliari presieduta da Tiziana Marogna. I familiari dei tre pazientideceduti – Davide Spanu, Franco Garau e Fiorenzo Fiorini, che avevano sospeso le terapie e seguito le indicazioni della dottoressa – si erano costituiti parte civile.

Si tratta di una condanna molto più sostanziosa rispetto a quanto richiesto dalla pm Giovanna Morra, e cioè 24 anni e due mesi di carcere. La sentenza di primo grado riconosce colpevole la dottoressa di omicidio volontario aggravato (per uno dei tre pazienti deceduti), circonvenzione di incapace (in tre casi) e truffa (per due delle parti civili). L'imputata non era presente in aula al momento della lettura del dispositivo.

"Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia. Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno", si era difesa la donna nel corso del processo in Corte d'Assise a Cagliari.

Le indagini nei suoi confronti erano cominciate dopo un servizio trasmesso in tv nel 2017. Nel maggio 2018 il gip Francesco Alterio aveva interdetto la donna dall'esercizio della professione medica. Ma prima ancora era stata sottoposta al procedimento disciplinare da parte dell'ordine dei medici di Nuoro.

"La severità della condanna, che supera addirittura quella sollecitata dalla pm, ha colto tutti impreparati", ha commentato l'avvocato Michele Zuddas, difensore della dottoressa insieme al collega Nicola Oggiano. "Manca la condotta dolosa e non vi è prova dell'elemento soggettivo dell'omicidio volontario per cui è stata chiesta la condanna. Aspetteremo che vengano depositate le motivazioni che hanno portato alla condanna per ricorrere poi in appello", ha infine annunciato il legale.

355 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views