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Cucchi. “La droga fa male”, la sorella Ilaria querela Salvini. Leader Lega: “Sono tranquillo”

Il leader della Lega non si è mai scusato con la famiglia Cucchi, e ai microfoni di Fanpage, ha commentato così la condanna dei due carabinieri Di Bernardo eD’Alessandro: “Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza”. Un’affermazione che gli è costata la querela.
A cura di Biagio Chiariello
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Ilaria Cucchi presenterà una querela per le affermazioni fatte dall'ex ministro Matteo Salvini dopo la sentenza con cui la Corte d'Assise ha condannato cinque carabinieri, due per omicidio preterintenzionale, in relazione alla morte del fratello Stefano. Il leader della Lega non si è mai scusato con la famiglia Cucchi, e ai microfoni di Fanpage, ha commentato così la condanna dei due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro: "Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza". Ilaria Cucchi ha poi fatto sapere che con il suo legale e compagno Fabio Anselmo, stava valutando l'ipotesi di querela nei confronti dell'ex ministro dell'Interno. Ipotesi poi concretizzatasi oggi. "Il signor Matteo Salvini non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi. Non posso consentirglielo" si legge in un post condiviso su facebook da Ilaria Cucchi.

Le parole di Ilaria Cucchi

"Immagino che questo post verrà oscurato da Facebook [come effettivamente avvenuto a pochi istanti dalla pubblicazione, ndr] perchè idoneo ad urtare la sensibilità di qualcuno mentre, viceversa, non vengono oscurati tutti i commenti ed i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social dopo la presa di posizione pubblica dell’ex Ministro dell’Interno, " spiega Ilaria Cucchi. "Lo devo a mia madre che, pur estremamente sofferente, ha trascorso tutta la giornata del 14 novembre scorso in attesa di una sentenza che ci rendesse giustizia. Lo devo a mio padre la cui fiducia nello Stato ha fatto sì che compisse il sacrificio più pesante che si potesse chiedergli: denunciare il proprio figlio, da morto e dopo averlo visto in queste terribili condizioni, per la sostanza stupefacente trovata a casa sua".

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La replica di Salvini: "Sono tranquillissimo"

"Dopo Carola Rackete, mi querela la signora Cucchi? Nessun problema, sono tranquillissimo". Questa la replica dell segretario della Lega. "Dopo le minacce di morte dei Casamonica e i proiettili in busta, non è certo una querela a mettermi paura. Spero che il Parlamento approvi subito la legge ‘droga zero' proposta dalla Lega, per togliere per sempre ogni tipo di droga dalle strade delle nostre città", ha concluso Salvini.

La controreplica: "Anch’io contraria alla droga come ai rimborsi fasulli"

La sorella di Stefano Cucchi risponde a stretto giro alle parole del leader della Lega a commento della querela nei suoi confronti presentata dalla donna. "Salvini mi paragona a Casamonica? Ai proiettili che gli hanno mandato? Insiste sul tema droga a commento della sentenza che condanna coloro che hanno pestato Stefano per omicidio preterintenzionale?". "Anch’io sono contraria alla droga come alle truffe ai danni dello Stato – ha continuato Cucchi, come riporta Agi, con riferimento evidentemente ai 49 milioni (poi ridotti a 19) di euro di finanziamento pubblico che la Lega è stata condannata a restituire e agli investimenti in pietre preziose del Carroccio – come alla corruzione come ai rimborsi fasulli a spese dei cittadini normali come me che pagano le tasse e non hanno 80 anni per mettersi in pari. E non amo i diamanti".

Stefano Cucchi, condannati a 12 anni i due carabinieri

I due militari Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro sono stati condannati in primo grado a 12 anni per omicidio preterintenzionale nel processo per la morte di Stefano Cucchi. La sentenza è arrivata dopo oltre dieci anni il pestaggio consumatisi del geometra romana. Il reato contestato: omicidio colposo. Francesco Tedesco, che denunciò il pestaggio, imputato al processo, è stato condannato a due anni e sei mesi per falso ed assolto dall'accusa di omicidio.

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