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Crotone. Padre e figlio uccisi, c’è la svolta: un indagato. “Ha accoltellato un loro amico”

Si stringe il cerchio delle indagini sul duplice omicidio di Francesco e Saverio Raffa, avvenuto poco prima di Natale tra San Nicola dell’Alto e Carfizzi. Forse questioni di confine per il pascolo degli animali dei due allevatori alla base del delitto. La persona fermata è sospettata inoltre di aver accoltellato un amico di uno dei due.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sarebbe un indagato per il duplice omicidio, avvenuto lo scorso 22 dicembre di Francesco e Saverio Raffa di 59 e 35 anni, tra San Nicola dell’Alto e Carfizzi, in Calabria. A darne notizia Il Quotidiano del Sud. Si tratterebbe di un uomo già sospettato di aver accoltellato nelle settimane precedenti un amico di Saverio Raffa. Sull’uomo è stato già eseguito l’esame stub, alla ricerca di eventuali tracce di polvere da sparo. Sono ancora molti gli interrogativi, dietro il delitto dei due allevatori. Sulla vicenda stanno lavorano i carabinieri della Stazione, i loro colleghi della Compagnia di Cirò Marina e del Reparto operativo di Crotone, diretti dal pm Giampiero Golluccio.

Il duplice omicidio di Francesco e Saverio Raffa

Padre e figlio sono stati uccisi mentre tornavano a casa, dopo una lunga giornata di lavoro, sulla strada provinciale che da Pallagorio porta a San Nicola dell’Alto, dove i due vivevano. L’esame autoptico ha chiarito che Francesco è stato ucciso da un solo colpo di fucile che l’ha raggiunto al collo mentre ancora si trovava all’interno del suo fuoristrada, mentre il figlio ha tentato di scappare ma è stato raggiunto e ucciso dal killer. Gli investigatori hanno subito escluso la matrice mafiosa. Il duplice omicidio sembrerebbe avere la sua genesi in questioni legate all’attività imprenditoriale, forse questioni di confine per il pascolo degli animali dei due allevatori.

Chi erano le vittime

Francesco e Saverio Raffa erano molti noti a Pallagorio ed a San Nicola dell’Alto proprio per via della loro azienda zootecnica che produceva formaggi; i due si occupavano anche del commercio della legna. Francesco, nato a Pallagorio, si era trasferito a San Nicola dell’Alto circa 30 anni dopo aver sposato una donna del posto. L’uomo aveva sempre lavorato nell’azienda di famiglia avendo una proprietà terriera in località Furci dove sono stati uccisi. Attività portata avanti anche dal figlio Saverio, descritto dagli amici con “un ragazzo dedito al lavoro, solare, capace di divertirsi e divertire nelle giornate di festa”. Sconvolte le due comunità che, per rispetto del dolore della famiglia, hanno deciso di spegnere le luminarie natalizie ed annullare tutte le manifestazioni programmate per le ultime feste.

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