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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Morandi a Genova: venti persone indagate, anche Società Autostrade

Nell’inchiesta per il crollo del ponte Morandi la procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati venti persone e la società Autostrade per responsabilità dell’ente. La procura ha deciso di contestare l’omicidio colposo stradale plurimo, togliendo invece l’attentato alla sicurezza dei trasporti. Viene contestato anche il disastro colposo e l’omicidio colposo plurimo con l’aggravante delle violazione della normativa antinfortunistica.
A cura di Susanna Picone
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Nell’inchiesta per il crollo del ponte Morandi a Genova, che il 14 agosto scorso ha provocato la morte di 43 persone, arrivano i primi indagati. La procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone e la società Autostrade per responsabilità dell'ente. È quanto emerge da fonti investigative. La procura ha deciso di contestare l'omicidio colposo stradale plurimo, togliendo invece l'attentato alla sicurezza dei trasporti. Viene contestato anche il disastro colposo e l'omicidio colposo plurimo con l'aggravante delle violazione della normativa antinfortunistica. L'iscrizione nel registro degli indagati è fondamentale per chiedere al giudice la fissazione dell'incidente probatorio che dovrebbe accertare le cause del crollo. Le indagini del Primo Gruppo della Guardia di Finanza del colonnello Ivan Bixio sono coordinate dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, dal procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e dal procuratore capo Francesco Cozzi.

La lista degli indagati potrebbe allungarsi – Il procurato capo Cozzi ha annunciato: "A breve chiederemo l'incidente probatorio. L'iscrizione viene fatta proprio contestualmente per la necessità di effettuare un atto garantito". Cozzi ha precisato che non è escluso che l'elenco possa allungarsi: "Al momento la lista è questa, poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini questo verrà valutato, anche eventualmente in corso di incidente probatorio come prevede il codice".

Da Ischia, intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha assicurato che non verranno fatti sconti "a un concessionario dopo una simile tragedia". "Non posso dire oggi che si va verso la nazionalizzazione. A noi interessa tutelare a pieno il patrimonio dello Stato e avere massime garanzie di tutela di incolumità dei cittadini. Se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse lo vedremo", ha spiegato il premier. Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha detto invece di aver chiesto al governo di non revocare la concessione: "Ho chiesto al governo che questo non avvenga, credo che questo non sia utile a Genova, alla Liguria e a tutto il Paese. Credo sia giusto rivedere il sistema delle concessioni e che se ne discuta in Parlamento ma ho chiesto che tutto questo non rallenti la ricostruzione di Genova che non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il Paese".

Il 14 settembre i genovesi scenderanno in strada al suono di tutte le sirene della città

A un mese dal crollo del ponte Morandi la città di Genova il 14 settembre, alle ore 11.36, si fermerà per un minuto e i genovesi, se possono, scenderanno in strada al suono di tutte le sirene della città. Lo ha reso noto il sindaco Marco Bucci su Facebook. I genovesi si riuniranno poi nel pomeriggio alle 17.30 in piazza De Ferrari “per ricordare una delle più grandi tragedie della città e del Paese e per ritrovare insieme la speranza nel futuro”.

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