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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Genova, tutto quello che sappiamo della tragedia

Intorno alle 11.30 di martedì 14 agosto il tragico crollo del ponte autostradale dell’A10, detto anche Ponte Morandi, ha scosso la città di Genova e l’Italia intera. Al momento risultano esserci 32 morti accertati, tra cui un bambino estratto morto dalle macerie. Le auto che stava transitando in quel momento sono cadute da un’altezza pari a 70 metri.
A cura di Charlotte Matteini
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Tragedia a Genova. Questa mattina, intorno alle ore 11.30, il ponte autostradale della A10, detto anche Ponte Morandi dal nome dell'ingegnere che lo progettò, è crollato e piombato sul letto del torrente Polcevera, nella zona compresa tra i quartieri di Sanpierdarena e Cornigliano. Stando alle informazioni diramate ufficialmente finora, i morti accertati sarebbero 32 ma proseguono le operazioni di soccorso nella zona. Al momento del crollo, numerose auto stavano transitando nel tratto di ponte che ha improvvisamente ceduto: si parla di circa 25 vetture e almeno 3 automezzi pesanti, molti dei quali sono rimasti schiacciati dalle macerie della struttura e sono caduti da un'altezza di circa 70 metri.

Ci sarebbero anche dei sopravvissuti: una mamma e sua figlia sono state estratte vive dalle macerie dai soccorsi. Secondo le prime indiscrezioni, al momento del crollo del Ponte Morandi su Genova si stava abbattendo un violento nubifragio e il ponte sarebbe crollato a causa di un cedimento strutturale, ma questa circostanza è ancora da chiarire.

"La dimensione è epocale, decine di morti tra chi è precipitato dal viadotto chi è rimasto incastrato sotto le macerie. I vigili del fuoco insieme ai sanitari stanno tirando fuori i pazienti, qualcuno è già arrivato negli ospedali di Genova. Abbiamo l'appoggio pieno di Lombardia e Piemonte, tutti gli ospedali sono a disposizione. Siamo lavorando ma in questo momento non abbiamo ancora la dimensione piena del problema", ha dichiarato Francesco Bermano, direttore del 118 di Genova.

Il Ponte Morandi da sempre è uno dei simboli della città di Genova, ma è stato al centro anche di accesissime polemiche a causa delle precarie condizioni strutturali. Da tenpo, infatti, ad esempio, l'ingegner Antonio Brencich, docente all’Università di Genova, definiva l'opera un vero e proprio fallimento dell'ingegneria e sottolineava inoltre che "già alla fine degli anni Novanta i costi della manutenzione del ponte avevano superato i costi di costruzione".

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