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Crac Valleverde, fondatore Armando Arcangeli condannato a 4 anni e sei mesi per bancarotta

Per l’0accusa Arcangeli avrebbe drenato capitali dalla Valleverde verso società sammarinesi a lui stesso riconducibili. L’imprenditore si è sempre professato innocente e farà ricorso in appello contro la sentenza di prima grado.
A cura di Antonio Palma
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Il fondatore ed ex patron di Valleverde, Armando Arcangeli, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, distrattiva e preferenziale e per alcuni reati fiscali nell'ambito del processo sul crac del gruppo calzaturiero italiano

L'ex re delle scarpe e ideatore di quel "camminare in una valle verde", che era diventato lo slogan del gruppo, è stato ritenuto colpevole in primo grado dal Tribunale di Rimini chiamato a decidere  sul procedimento giudiziario nato dopo il fallimento nel 2013 della società Spes, in precedenza denominata "Valleverde Calzature".

Per il 78enne Armando Arcangeli una pena meno severa di quella chiesta dall'accusa rappresentata dal pubblico ministero Luca Bartuzzi che aveva chiesto una condanna a 6 anni. L'accusa aveva chiesto invece 4 anni per l'allora direttore generale e poi liquidatore della società, che è stato condannato invece a a 3 anni e 10 mesi.

Secondo l'indagine "Broken shoes" (scarpe rotte) avviata dalla Guardia di Finanza nel 2015 e che poi ha portato al processo, Arcangeli avrebbe drenato capitali dalla Valleverde verso società sammarinesi a lui stesso riconducibili, portando al fallimento della società che controllava il marchio Valleverde, poi venduto ad altra società che non ha mai avuto nulla a che fare con le indagini e con il processo.

Secondo le Fiamme Gialle e i pm c’era un piano ben organizzato, fatto di passaggi di soldi mascherati per pagamenti di consulenze e di beni in quote societarie a San Marino per svuotare i conti del gruppo e passare al concordato fallimentare. Per l'accusa con questo comportamento Arcangeli avrebbe distrutto il gruppo che nel suo massimo splendore contava oltre 1.700 punti vendita in tutta Italia.

Arcangeli dal suo canto si è sempre professato innocente e i suoi legali hanno già annunciato ricorso in appello contro la sentenza di prima grado.

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