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Covid-19, il ministero della Salute aggiorna le linee guida per riconoscere il virus

Il ministero della Salute aggiorna le linee guida sulla definizione di caso di Covid-19, spiegando sintomi e passaggi per la diagnosi. Nella stessa circolare ministeriale, firmata da Giovanni Rezza, vengono equiparati i tamponi molecolari e quelli antigenici, detti rapidi, che mostrano “risultati sovrapponibili”, anche se i primi restano il “gold standard”, cioè lo strumento migliore.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il ministero della Salute aggiorna la definizione di caso di Covid-19, e lo fa con una circolare firmata dal direttore generale Giovanni Rezza. Dal punto di vista clinico è necessario uno di questi sintomi: tosse, febbre, dispnea, esordio acuto di anosmia, ageusia o disgeusia. A livello radiologico si deve avere un quadro compatibile con quello da Covid-19, ma non solo: dal punto di vista epidemiologico serve un link. O un "contatto stretto con un caso confermato nei 14 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi", o "essere residente/operatore, nei 14 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi, in contesti sanitari (ospedalieri e territoriali) e socioassistenziali/sociosanitari quali RSA, lungodegenze, comunità chiuse o semichiuse (ad es. carceri, centri di accoglienza per migranti), in cui vi sia trasmissione di SARS-CoV-2". In sintesi: o si è a rischio perché con un contatto positivo, oppure perché si lavora o vive in una struttura a rischio. Il ministero fa la differenza tra casi possibili, chi soddisfa i criteri clinici, quindi ha dei sintomi tra quelli elencati, casi probabili, sintomi e link epidemiologico, e casi confermati, solo e soltanto dopo aver soddisfatto il "criterio di laboratorio", ovvero un tampone positivo.

All'interno della stessa circolare vengono riviste anche le modalità di testing e screening della popolazione: si parla dei diversi tipi di tamponi, molecolari e antigenici. La novità è che i secondi vengono equiparati ai primi: "I test di ultima generazione sembrano mostrare risultati sovrapponibili". L'attendibilità aumenta se vengono utilizzati durante la prima settimana di infezione, poi, viene specificato, se ci dovessero essere discordanze tra il risultato del test antigenico e le condizioni cliniche del paziente, che potrebbe mostrare sintomi da covid, allora si ricorda che il tampone molecolare "rimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19".

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