Costringe il fidanzato 19enne a prostituirsi per comprarsi borse e vestiti

Una ragazza, nata a Bologna, ma residente in provincia di Rimini, risulta indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni dell’ex compagno 19enne. Lo avrebbe costretto a prostituirsi con altri uomini, anche minorenni, spesso dietro pesanti minacce, con l’obiettivo di incassare più denaro possibile e comprarsi borse e vestiti firmati. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino. La 22enne riminese è finita al centro di una maxi inchiesta, coordinata dalla Dda di Ancona, su un giro di prostituzione tutta al maschile, tra Rimini e le Marche, in particolare nelle zone di Fano e Urbino, con minorenni, soprattutto stranieri, adescati e spinti ad avere rapporti sessuali in cambio di droga o smartphone.
Stando alle accuse mosse dagli investigatori, era la stessa ragazza a concordare gli appuntamenti con i clienti del suo ‘fidanzato’, da cui pretendeva un resoconto di tutte le performance hard, ma soprattutto il denaro incassato. Soldi che la giovane, diciannovenne all’epoca dei fatti, utilizzava per acquistare borse, vestiti firmati e vacanze. La giovanissima, sempre stando alle accuse, in alcune occasioni si sarebbe spacciato per il suo fidanzato inviando, al suo posto, messaggi dal contenuto erotico e con proposte di prostituzione ai clienti, pur di ‘guadagnare’ sempre più denaro. In altre occasioni avrebbe minacciato il ragazzo: “Non dire niente, voglio più soldi, ti rovino” scrive Il Resto del Carlino. Alla fine è finita nelle maglie dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Ed ora rischia il rinvio a giudizio.