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Costa Concordia via dal Giglio: ecco come avverrà la rimozione del relitto dall’Isola del naufragio

Il relitto della Costa Concordia giace ancora sulle coste dell’Isola del Giglio: domani avrà inizio la discussione per le soluzioni atte alla rimozione. Si pensa alla distruzione della nave, ma l’operazione potrebbe causare un disastro ambientale.
A cura di Carmine Della Pia
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Costa Concordia

Ai drammi successivi al 13 gennaio, quando la Costa Concordia naufragò causando oltre 30 vittime, si aggiunge quello della rimozione del relitto. La "nave dell'orrore" giace ancora sulle coste dell'Isola del Giglio, e a fine mese un comitato tecnico, composto da rappresentanti di Costa Crociere, Carnival Corporation & plc, Fincantieri, Rina ed esperti del settore, valuterà le proposte. Il sito Scientific American spiega che bisognerebbe proseguire con la distruzione della nave, affettata in tronconi da 200-300 tonnellate. I detriti saranno raggruppati da magneti di tre metri di diametro. Il progetto, però, non è esente da danni ambientali, anzi, l'impatto sarebbe gravissimo, per cui si tenta di orientarsi verso altre strade. Lo stesso sindato del Giglio, Sergio Ortelli, parla di "un attentato all'ambiente" con cui si violerebbero i principi fondamentali con cui si effettuano le operazioni sulla nave. Su tutti, "il rispetto per i sette cadaveri non ancora ritrovati".

La rimozione della Costa Concordia potrebbe avvenire in un arco di tempo stimato tra i 6 mesi e un anno e mezzo. Più di un mese fa, la compagna Costa aveva indetto un bando di gara, e la richiesta della rimozione includeva la clausola determinante della salvaguardia ambientale. I termini per la presentazione dei piani operativi sono scaduti il 3 marzo scorso. Otto società hanno dato già risposta, e domani si terrà un incontro con gli abitanti del Giglio. Franco Gabrielli, responsabile della Protezine Civile e Commissario Delegato per l'Emergenza Costa Concordia, anticiperà a grandi linee tutte le soluzioni proposte. Per far sì che l'operazione avvenga nel pieno rispetto di tali regole, bisognerebbe tappare le falle e raddrizzare il relitto affinché torni stabile e possa venir rimorchiato via. Così, si pensa anche di utilizzare palloni e giganteschi stabilizzatori. Per eseguire l'operazione nel minor tempo possibile, le ditte Smit Salvage BV, Svitzer Salvage BV, Mammoet Salvage BV, Titan Salvage, Resolve Marine Group Inc., T&T Marine Salvage Inc., Donjon Marine Inc., Tito Neri S.r.l., Fukada Salvage & Marine Works Co. Ltd., The Nippon Salvage Co Ltd.

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