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“Così avveleno cibo e acqua nei supermercati con cianuro”, arrestato dopo le minacce e i video

Per essere più convincente, l’uomo in molti casi postava anche video dimostrativi sulle tecniche che avrebbe utilizzato per l’avvelenamento di cibo e acqua.
A cura di Antonio Palma
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Attraverso video ed email anonime, ha minacciato di avvelenare acque minerali, bevande e altri prodotti alimentari nei supermercati chiedendo in cambio ai gestori dei negozi e alle aziende il pagamento di un riscatto. Per questo un uomo di 47 anni è stato arrestato nelle scorse ore dalla polizia a Trieste su richiesta della Procura di Roma. L’uomo, residente nel capoluogo giuliano, infatti aveva preso di mira supermercati e alimentari sparsi in tutto il paese e anche all’estero. I primi casi erano stati segnalati lo scorso anno ma poi erano proseguiti fino a nostri giorni con le ultime minacce arrivate nel maggio scorso.

Il modus operandi dell’uomo era sempre lo stesso, con email e messaggi anonimi, inviati tramite provider esteri, minacciava aziende alimentari e di distribuzione spiegando che avrebbe avvelenato cibi e bevande con cianuro o pesticidi se non avessero acconsentito alle sue richieste rappresenta sempre dal pagamento di un riscatto in criptovalute.

Per essere più convincente, l’uomo in molti casi postava anche video dimostrativi sulle tecniche che avrebbe utilizzato per l’avvelenamento di cibo e acqua. Minacce che avrebbe ripetuto centinaia di volte tanto da fare scattare le indagini dei magistrati del pool reati gravi contro il patrimonio della Procura della Repubblica di Roma, delegate alla polizia postale del Lazio, coordinata dal Cnaipic.

Oltre 200 i casi oggetto delle indagini ma per gli inquirenti fortunatamente nessuno messo in atto realmente. Secondo la polizia postale, infatti, “tali azioni non sono maia state poste in essere e non risulta che si sia mai verificato l’avvelenamento di prodotti alimentari e di acque, anche grazie alle tempestive indagini eseguite”. Insomma le minacce appaiono come una truffa per via informatica a tutti gli effetti, reato per il quale lo stesso indagato è già destinatario di una precedente condanna in via definitiva.

A lui si è arrivati anche grazie alla collaborazione con gli ufficiali di polizia giudiziaria presso Europol. L’uomo infatti è accusato di aver minacciato aziende anche in Germania, Francia, Spagna, Svizzera e Austria. Proprio in quest’ultima le indagini erano arrivate a buon punto e la collaborazione con la polizia italiana è stata fondamentale per individuare il 47enne. Una “collaborazione rivelatasi decisiva per consentire alle forze dell'ordine di ricostruire le varie tessere del mosaico estorsivo e convergere sull'identificazione del cittadino triestino come principale indiziato di tutte le condotte illecite" spiegano dalla polizia postale.

Durante la perquisizione domiciliare a carico dell'indagato, la polizia ha trovato una serie di oggetti identici a quelli che comparivano in uno dei video amatoriali girati dall'indagato per fare vedere le modalità di avvelenamento da realizzare mediante l'inserimento di solfato di tallio, all'interno di barattoli di prodotto.

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