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Cosa succede per chi ha buoni pasto Edenred dopo l’indagine della Procura: la risposta dell’azienda

Edenred Italia, società leader dei buoni pasto e ticket restaurant, è finita al centro di un’indagine della Procura di Roma con l’accusa di turbativa d’asta e di frode contro la pubblica amministrazione. Fanpage.it ha contattato l’azienda per avere un commento sulla situazione e per sapere anche quali saranno le conseguenze dirette per i consumatori che usufruiscono dei servizi di Edenred. Ecco cosa ha risposto.
A cura di Eleonora Panseri
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Edenred Italia, azienda leader dei buoni pasto e ticket restaurant, è finita al centro di un'indagine della Procura di Roma con l'accusa di turbativa d'asta e di frode contro la pubblica amministrazione. Sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero quattro persone ai vertici del ramo italiano della nota multinazionale. La Guardia di Finanza, su disposizione del gip della Capitale, ha proceduto anche al sequestro di 20 milioni di euro.

"In riferimento all’indagine della Procura di Roma che ha coinvolto Edenred Italia S.r.l e alcuni suoi manager e amministratori per gara CONSIP BPE 9 del 2019, l’azienda esprime la più ampia fiducia nella magistratura ed è confidente di poter chiarire nel più breve tempo possibile la vicenda, dimostrando l’assenza di qualunque profilo di responsabilità di rilevanza penale", si legge in una nota che l'ufficio stampa dell'azienda ha inviato a Fanpage.it, dopo averlo contattato per avere un commento sulla situazione e per sapere anche quali saranno le conseguenze dirette per i consumatori che usufruiscono dei servizi offerti da Edenred.

Nella stessa nota, l'azienda ha assicurato "che qualsiasi effetto giudiziale derivante dall’indagine in corso non intacca e non intaccherà la regolare operatività dei servizi messi a disposizione". Inoltre, il prezzo delle azioni della società è sceso di oltre il 9% alla Borsa di Parigi, dopo la diffusione della notizia sull'indagine.

Le indagini in corso e la ricostruzione della Procura

Secondo quanto si è appreso, le indagini sono scattate dopo una sentenza del Consiglio di Stato su irregolarità di un bando di gara. Le verifiche da parte della Procura di Roma sono iniziate nel 2021, con gli accertamenti su una gara Consip dal valore di 578 milioni di euro.

E proprio dalle indagini relative a questa gara che è emersa la pratica portata avanti da Edenred. La società avrebbe concordato con la centrale unica degli acquisti un valore al massimo ribasso, ma in seguito avrebbe alterato l'offerta, senza rivelare gli sconti stabiliti con i privati. E così si sarebbe aggiudicata la commessa. In particolare, queste condotte illecite riguarderebbero quattro lotti in sette regioni: Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Umbria, Campania e Sicilia. Nel corso dell'indagine, inoltre, sono scattati accertamenti anche nei confronti degli ex amministratori delegati.

"Facevano sottoscrivere agli esercizi commerciali convenzionati accordi paralleli rispetto a quelli previsti dalla gara, volti ad alterare il rapporto di equivalenza fra ribasso e commissione dichiarato in sede di offerta, violando così il divieto di retrocessione", si legge nel capo d'imputazione. Tutto ciò sarebbe avvenuto nonostante le regole ferree della gara di appalto, secondo la quale lo sconto applicato al cliente pubblica amministrazione sarebbe dovuto essere "uguale alla commissione applicata agli esercizi commerciali convenzionati".

Lo stesso bando, inoltre, prevedeva anche il "divieto di retrocedere, ossia di restituire anche parte della commissione applicata all'esercizio convenzionato". Ma, sempre secondo la Procura, la Endered Italia Srl "per mezzo dei soggetti agenti, attraverso artifici e raggiri", avrebbe indotto la Consip ad "attribuire alla Endered stessa il punteggio massimo affinché risultasse legittimata a stipulare la convenzione per i buoni pasto della pubblica amministrazione" e avrebbe "stipulato accordi paralleli che attribuivano all'esercizio convenzionato un compenso calcolato in percentuale rispetto il valore facciale dei Buoni pasto utilizzati".

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