Gaetano Maranzano confessa anche davanti al gip: “Ho ucciso Paolo Taormina, mi ha sfidato e preso in giro”

Si è tenuta oggi, mercoledì 15 ottobre, l'udienza di convalida del fermo per Gaetano Maranzano, il 28enne reo confesso dell'omicidio di Paolo Taormina, il ragazzo di 21 anni ucciso nella notte di sabato a Palermo, davanti al pub che gestiva insieme alla famiglia.
Maranzano, davanti al giudice per le indagini preliminari di Palermo, ha ribadito quanto detto ai Carabinieri e ai pubblici ministeri durante il primo interrogatorio.
Nel carcere Pagliarelli, dove si è svolta l'udienza, il 28enne ha raccontato di aver sparato con la pistola calibro 9 che gli inquirenti hanno trovato perquisendo la sua casa domenica, ma saranno gli esami balistici ad accertare se sia vero.
Cosa ha detto al gip il 28enne arrestato per l'omicidio di Paolo Taormina
Al gip l'indagato ha detto di aver agito d'impeto, nel corso di una discussione con il 21enne che era intervenuto per sedare una rissa e lo avrebbe rimproverato davanti ad altre persone. L'assassino, inoltre, aveva del rancore nei confronti di Taormina per questioni legate a una donna.
Il 28enne ha detto di essersi sentito sfidato e preso in giro. E per questo motivo, ha spiegato al giudice, avrebbe impugnato la pistola e avrebbe fatto fuoco contro il ragazzo. Anche oggi non ha voluto fare i nomi di chi era con lui la sera dell'omicidio e non ha rivelato dove ha trovato la pistola.
Il gip non ha convalidato il fermo eseguito dai carabinieri domenica, non ravvisando il pericolo di fuga, ma Maranzano resterà in carcere. Il giudice ha infatti accolto l'istanza della Procura, coordinata da Maurizio de Lucia, e ha disposto nei confronti del giovane la custodia cautelare in carcere.
Controlli interforze nei quartieri Zen
Intanto, nella mattinata di oggi le forze dell'ordine hanno fatto scattare una caccia ad armi e droga nei quartieri Zen 1 e Zen 2 di Palermo, dai quali provengono Maranzano, i protagonisti della strage di Monreale e di altri episodi violenti avvenuti nel capoluogo siciliano.
Dalle prime luci dell'alba circa 300 persone, tra Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, hanno monitorato il territorio, accompagnati dall'alto da unità aeree e a terra da squadre cinofile antisabotaggio e antidroga dei reparti speciali.
Oltre alla ricerca di armi e droga, sono state fermate persone e veicoli in transito o presenti nelle aree sensibili, soggetti destinatari di misure di prevenzione e di sicurezza, accertate violazioni amministrative, con particolare riferimento a licenze, titoli autorizzatori e regolarità delle attività commerciali.
Gli elicotteri delle Forze di polizia, hanno spiegato gli investigatori, hanno sorvolato per alcune ore i quartieri restituendo immagini in tempo reale alla sala operativa per ulteriori approfondimenti.