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Covid 19

Coronavirus, Milano e l’Italia possono (e devono) ripartire dal Salone del mobile di giugno

L’emergenza Coronavirus ha fatto slittare il Salone del mobile, l’evento più importante per Milano, da aprile a giugno. Un rinvio, non una cancellazione, che testimoniano la volontà del capoluogo lombardo e di tutta l’Italia di andare avanti, nonostante tutto. E allora, per ritrovare quella normalità di cui, più di ogni altra cosa, il nostro Paese ha scoperto di avere dannatamente bisogno, non si può che guardare, con fiducia e speranza, a cosa avverrà a Milano il 16 giugno: il prossimo Salone del mobile dovrà essere la festa della rinascita per Milano e per tutta Italia.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ultima edizione del Salone del mobile (LaPresse)
L'ultima edizione del Salone del mobile (LaPresse)
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Sarà un Salone del mobile "particolare", a giugno. Ma di questi tempi, in cui in mezza Italia scuole e università sono chiuse e oltre 50mila persone sono in isolamento nei rispettivi comuni di residenza, cosa non è particolare? E allora, per ritrovare quella normalità di cui, più di ogni altra cosa, il nostro Paese ha scoperto di avere dannatamente bisogno di fronte all'emergenza Coronavirus, non si può che guardare, con fiducia e speranza, a cosa avverrà a Milano il 16 giugno.

È in quella data che inizierà la 59esima edizione del Salone del mobile di Milano, la più importante manifestazione del settore che ogni anno richiama centinaia di migliaia di persone (l'anno scorso furono 386mila da 181 diversi Paesi) nel capoluogo lombardo. Si sarebbe dovuto tenere dal 21 al 26 aprile, come indicato nella conferenza stampa che si era tenuta appena pochi giorni fa, il 12 febbraio. È passata poco più di una settimana e tutto è cambiato: il clima di incertezza e di timore legato ai casi di Covid-19 nel nostro Paese ha spinto gli organizzatori a prendere una decisione eccezionale, ossia rinviare la manifestazione a giugno.

È alla voglia di andare avanti nonostante tutto che Milano e l'Italia devono aggrapparsi

Attenzione, però: il Salone è rinviato, non annullato. "Non è una resa al contagio e alla pauraha scritto Simone Gorla su Fanpage.it -, ma un tentativo di guardare avanti già da ora". Ed è allora a questa voglia di andare avanti, nonostante tutto, che Milano e tutta l'Italia devono aggrapparsi in questi giorni di difficoltà in cui diverse attività economiche sono finite in ginocchio per via delle ordinanze per il contenimento del virus e perfino la "locomotiva d'Italia", come viene spesso definita Milano, si è scoperta fragile, con i mezzi pubblici vuoti e i bar degli happy hour chiusi. Bisogna fare in modo che le foto dei Navigli e degli altri luoghi della movida deserti, così come le corsie dei supermercati prese d'assalto, divengano al più presto solo un ricordo da raccontare a figli e nipoti – saranno i "giorni della quarantena", chissà -. "Abbiamo bisogno di cambiare le condizioni psicologiche del Paese – ha detto il presidente di Federlegno arredo eventi Emanuele Orsini -. Dobbiamo tornare alla normalità". Un auspicio condiviso dal presidente del Salone del mobile Claudio Luti che si è augurato che "tutto si risolva per il meglio", sperando che il Salone "possa essere bello e interessante come gli altri anni".

Il prossimo Salone del mobile dovrà essere la festa della rinascita

Ecco, ciò che ci auguriamo è che in realtà un Salone così particolare, alle porte dell'estate, possa essere ancora più bello di quello degli anni scorsi. Magari, e lo speriamo, non ci sarà bisogno di aspettare fino a giugno. Ma di certo il prossimo Salone del mobile, con il relativo Fuorisalone ormai diventato una manifestazione a sé, dovrà essere la vera "festa della rinascita" per tutto il Paese, il punto da cui ripartire dopo la paura. E noi, da cittadini milanesi, non vediamo l'ora di lamentarci di nuovo per il caos in via Tortona, a Brera o sui Navigli, per i taxi introvabili e per i troppi eventi e le troppe feste in giro per la città.

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