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“Mi sono ammalato dopo un viaggio in Cina”, ma non era vero: denunciato

Denunciato per procurato allarme un cinquantenne della zona di Spoleto che, mentre si trovava in ospedale per alcune analisi, ha dichiarato di essere appena tornato dalla Cina con l’influenza. Le sue parole hanno fatto scattare i protocolli sanitari previsti per il coronavirus, ma quel paziente stava solo “scherzando”.
A cura di Susanna Picone
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Il nuovo coronavirus di Wuhan ha già provocato più di cinquecento vittime, secondo l’ultimo bilancio i contagi a livello globale ammontano a 28.149 casi e le persone guarite sono 1.147. Numeri drammatici in costante crescita, con l’allarme che resta alto anche in Italia per i due coniugi ricoverati e anche per un sospetto caso tra i nostri connazionali rientrati dalla Cina, ma nonostante ciò c’è anche chi si diverte a scherzare sull’argomento. È il caso di un uomo di cinquanta anni che vive in Umbria, nella zona di Spoleto, e che ha fatto scattare un allarme proprio per uno “scherzo” sul tema coronavirus. A quanto emerso, l’uomo si è presentato in ospedale a Spoleto per fare alcune analisi e lì avrebbe dichiarato di essere tornato da un viaggio in Cina con l’influenza. Le sue parole hanno fatto scattare l’allarme e i protocolli sanitari previsti per il nuovo coronavirus, anche in considerazione del fatto che il cinquantenne presentava una leggera febbre.

Il cinquantenne denunciato per procurato allarme – Ma in realtà quell'uomo in Cina non ci era mai stato, né di recente né a quanto pare in tutta la sua vita. Ed è stato lo stesso cinquantenne, poco dopo, ad ammettere che si trattava solo di uno scherzo. Uno “scherzo” confermato anche dai carabinieri, che sono intervenuti sul posto su segnalazione del nosocomio, e che hanno appunto accertato che le prime dichiarazioni dell’uomo rese ai sanitari non corrispondevano a verità. I militari, che hanno a quel punto denunciato il cinquantenne per procurato allarme, hanno controllato i recenti spostamenti del paziente e a quel punto hanno anche fatto sapere che quell’uomo non è mai stato nel Paese asiatico del nuovo coronavirus.

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