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Coronavirus, fisico Vespignani: “Casi in Italia presenti da giorni, epidemia non si sta espandendo”

Secondo quanto dichiarato dal fisico Alessandro Vespignani all’Ansa, non c’è espansione del coronavirus in Italia. I casi scoperti in questi giorni erano presenti da giorni, solo che prima non erano venuti allo scoperto. “Non si può escludere che forse ci siano altri casi in incubazione, in quanto molte persone sono rimaste asintomatiche”.
A cura di Natascia Grbic
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"I casi adesso vengono scoperti, ma erano già quasi tutti lì. I numeri saliranno ancora per un po', ma l'epidemia non si sta espandendo". Lo ha dichiarato all'Ansa Alessandro Vespignani, fisico esperto di sistemi complessi e direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. Secondo Vespignani, i casi di coronavirus erano già presenti in Italia: il fatto che negli ultimi giorni se ne siano registrati centinaia, non indica che la pandemia si sta espandendo, ma che i contagi sono stati semplicemente scoperti. "I test che vengono fatti in questi giorni in Italia permettono di tracciare i contatti e non si può escludere che forse ci siano altri casi in incubazione, in quanto molte persone sono rimaste asintomatiche". Secondo quanto riportato da Vespignani, non è escluso che altri paesi possano a breve vivere la stessa situazione che sta vivendo l'Italia.

Il direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston ha dichiarato che in Italia è in atto un ‘lavoro capillare di intercettazione' e che adesso "bisognerà capire realmente quante generazioni di casi ci sono, ossia va calcolato il tempo che trascorre da una generazione all'altra delle infezioni". Il problema più serio che potremmo trovarci ad affrontare? L'apertura di nuovi focolai, "un'eventualità che non si può escludere".

Attualmente sono oltre 220 i casi di contagio in Italia: di questi, 101 hanno i sintomi, 27 sono ricoverati nelle terapie intensive dei vari ospedali, mentre 94 sono in isolamento domiciliare. Le regioni colpite sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Piemonte. Sono circa 50mila le persone attualmente in quarantena per ordine del governo, mentre le scuole sono state sospese in diversi comuni. La commissione di Garanzia sugli scioperi ha chiesto a tutti i sindacati di annullare ogni mobilitazione e protesta fino al 31 marzo.

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