Coppia di sposi dona un defibrillatore alla città di Piacenza come regalo di nozze
Una coppia di giovani sposi regala un defibrillatore alla città come dono di nozze. La bellissima storia di Simone Fornasari e Camilla Manzotti arriva da Piacenza, il loro regalo contribuisce a rendere la città emiliana sempre più attenta alla salute dei propri cittadini. Il giovane cantante piacentino ha deciso, insieme alla neo moglie, di rinunciare al classico regalo di nozze. Ma i due ragazzi non si sono fermati qui: hanno chiesto a famiglia e amici di partecipare ad una raccolta fondi per donare un defibrillatore alla loro città, che è stato posizionato alla Muntà di rat.
Sono mille ora i defibrillatori ospitati sul territorio piacentino, grazie anche alla famiglia Ponginibbi, che ne ha donato un altro, portando il numero totale a tre zeri. Il millesimo è stato posizionato a largo Battisti, con la partecipazione della sindaca Patrizia Barbieri, la cardiologa e responsabile di Progetto Vita Daniela Aschieri. Il nuovo apparecchio sarà il primo telecontrollato da un sistema di avviso che segnali la necessità eventuali interventi tecnici e manutenzione al centro di assistenza, ma può inviare anche un messaggio di allerta direttamente alla centrale operativa del 118 in caso il defibrillatore venga utilizzato.
"Il modello Piacenza città cardioprotetta sta facendo scuola in Italia e l'auspicio è che si arrivi presto all'approvazione definitiva della legge sui defibrillatori per una diffusione sempre più capillare di questi strumenti salvavita: la tempestività, in caso di arresto cardiaco, è un fattore fondamentale", ha spiegato la sindaca Barbieri. La prima cittadina ha ringraziato la dottoressa Aschieri e tutti i collaboratori dell'associazione Progetto Vita.
"In questi anni è stato possibile salvare 130 persone grazie alla rete dei defibrillatori integrati nel sistema 118 attraverso la app Dae Responder, che permette ad ogni cittadino di essere allertato in caso di bisogno nelle vicinanze", ha spiegato la dottoressa Aschieri. "Scaricare la app – ha continuato la responsabile di Progetto Vita – è un gesto importante per contribuire insieme a salvare vite umane dalla epidemia che colpisce 60mila persone ogni anno in Italia".