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Concordia, Schettino: “Non ero obbligato restare sul ponte di comando”

L’ex comandante è diventato testimonial d’eccezione del Codacons. In un’intervista per l’associazione ha parlato dello stato d’animo al momento dell’incidente, delle sue paure, e delle responsabilità del naufragio.
A cura di Biagio Chiariello
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“Il comandante di una nave da Crociera è come un presidente, sta all'arrivo e alla partenza dei ponti. Per me non era obbligatorio stare sul ponte di comando, c'era uno staff incaricato. Siamo arrivati al punto che sono dovuto accorgermi io di quel che stava accadendo. Potevo anche essere nella mia cabina. Peccato che queste informazioni nessuno le divulga mai". E' quanto dichiarato da Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio, in un'intervista rilasciata a Codacons Tv, come cita anche l'HuffPost. Il presidente, Carlo Rienzi, per i quarant’anni dell’associazione dei consumatori, ha intervistato Schettino, diventato testimonial d'eccezione per la televisione del Codacons. Schettino ha anche parlato del suo stato d’animo al momento dell’incidente all’ombra del Giglio a seguito del quale sono decedute 32 persone. Quando mi trovavo di fronte allo scoglio ho avuto paura di apprendere di eventuali morti”, dice.

"Per me non era obbligatorio essere sul ponte di comando…"

E ricordando il momento dell'impatto della nave con gli scogli, "la cosa di cui ho avuto paura è stato l'eventuale bilancio delle morti – ribadisce Schettino – tanto è vero che a De Falco (il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, reso noto dalla famosa telefonata del “salga a bordo”, ndr) ho chiesto subito quanti morti ci fossero, perché quella è la cosa che più mi ha colpito". E quando gli viene chiesto il motivo per cui la Concordia è andata a sbattere contro gli scogli davanti all’isola del Giglio, Schettino da’ la colpa al timoniere che “non eseguì gli ordini impartiti dal capitano della nave”. “Io – ricorda nell’intervista a Codacons Tv – gli avevo detto sinistra per aggirare lo scoglio. Il timoniere è andato a destra: si evince dalla scatola nera che è andato 20 gradi a destra. I miei ordini sono stati chiari, dati con tempismo, dovevano semplicemente essere eseguiti”.

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