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Con telecamera nascosta filmavano infermiere nelle docce in ospedale a Empoli, indagati due tecnici

L’ipotesi di reato resta per ora quella di interferenze illecite nella vita privata ma non si escludono sviluppi in questo senso se saranno trovate prove della diffusione delle immagini.
A cura di Antonio Palma
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Ci sono i primi due indagati nell'inchiesta sulle infermiere spiate sotto la doccia all'ospedale di Empoli con una telecamera nascosta. L'attenzione degli inquirenti si è soffermata su due tecnici della manutenzione sui quali si stanno ora concentrando gli accertamenti tecnico investigativi dei carabinieri e degli esperti della polizia postale incaricati dalla procura del capoluogo toscano.

A loro si sarebbe arrivati dopo una attenta analisi di tutte le persone che potevano aver accesso alla stanza attigua agli spogliatoi femminili dell'ospedale San Giuseppe di Empoli dove è stato rivenuto lo schermo collegato alla telecamera nascosta.

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Contro di loro però non è stato emesso alcun provvedimento restrittivo anche se le forze dell'ordine nei giorni scorsi li hanno ascoltati come persone informate sui fatti ed effettuato perquisizioni a loro carico per rintracciare eventuali prove informatiche. L'ipotesi di reato resta per ora quella di interferenze illecite nella vita privata ma non si escludono sviluppi in questo senso.

Gli inquirenti infatti sono impegnati a cercare eventuali prove della diffusione delle immagini registrate con la telecamera nascosta. Gli inquirenti infatti hanno accertato che lo schermo collegato agli spogliatoi  non poteva registrare ma chi lo aveva installato e vedeva le immagini potrebbe aver utilizzato un altro dispositivo come un telefonino per registrare i video. Se questa ipotesi fosse accertata potrebbero configurarsi reati ancora più gravi.

A far scattare l'inchiesta era stata la segnalazione di una infermiera che aveva scoperto la microcamera sistemata in un muro delle docce. Gli accertamenti poi avevano portato all'individuazione di un sistema di sorveglianza collegato a uno schermo dall'altra parte del muro, in uno spogliatoio accessibile a diverse categorie di dipendenti dell'ospedale.

L'ospedale e l'azienda sanitaria si sono subito mobilitati esprimendo "Massima solidarietà alle dipendenti spiate con una telecamera all'interno degli spogliatoi" e assicurando il proprio "impegno nella collaborazione con le autorità inquirenti" nell'individuazione dei colpevoli.

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