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Cosa sta succedendo a Diddy: dalle telecamere nascoste in casa alle accuse di violenza sessuale

Sean Combs, aka Diddy o Puff Daddy, è stato una delle figure centrali dell’industria discografica statunitense negli ultimi 30 anni. Nello stesso periodo, ci sono più denunce di violenze, abusi fisici e attività illegali sul suo conto. Qui una timeline.
A cura di Vincenzo Nasto
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Diddy, Sean Combs, foto di Getty Images
Diddy, Sean Combs, foto di Getty Images

Lo scorso 26 marzo, Sean Combs, il vero nome dell'autore, manager e producer Diddy (ex Puff Daddy e P Diddy), ha subito perquisizioni condotte da agenti federali della Homeland Security Investigations nelle sue abitazioni di Miami e Los Angeles. Nelle stesse, sarebbero state ritrovate telecamere nascoste "in ogni stanza", come testimoniavano le accuse del producer e videomaker Rodney Jones. Le indagini si legano alle varie denunce subite dagli anni dall'autore, dal favoreggiamento della prostituzione al traffico sessuale, passando per abusi e traffico di stupefacenti. Ma è necessario ripercorrere gli ultimi anni del cantante, soprattutto dopo la scomparsa della sua prima moglie Kim Porter nel 2018. Nel frattempo, nelle ore successive alle indagini della polizia federale, Diddy ha venduto Revolt Tv, la società di media fondata nel 2013, a un acquirente sconosciuto, come riporta il New York Times. Mentre secondo Rolling Stone, almeno 18 aziende che collaboravano con il sito di e-commerce di Diddy, Empower Global, hanno abbandonato la piattaforma e Salxco, che gestiva Diddy come artista, non lo elenca più come cliente sul suo sito web, come riferisce Bloomberg. Ma andiamo con ordine.

Com'è partito il caso dell'ex partner Cassie con Diddy

Lo scorso novembre 2023, il tribunale federale di Manhattan ha citato in giudizio Sean Combs, dopo le accuse sostenute da Cassie, nome d'arte di Cassandra Elizabeth Ventura, che è stata la compagna dell'uomo per 11 anni, dal 2007 al 2018. La cantante aveva pubblicato il suo primo album con la Bad Boy Records, di cui Diddy è il fondatore nel 1993. Cassie ha accusato Diddy di stupro e ripetuti abusi fisici, sottolineando il filo diretto tra l'uso di stupefacenti e la violenza sessuale. Nella cartella clinica, come raccontato dal New York Times, anche una risonanza magnetica della signora Ventura, in cui verrebbero evidenziate lesioni celebrali dovuti a pestaggi, ma anche direttamente causati dall'abuso di stupefacenti, come ecstasy e ketamina, che sarebbero state fornite proprio da Sean Combs.

Gli episodi di violenza e lo stupro nel 2018

Cassie ha avuto la possibilità di citare in giudizio Sean Combs grazie all'Adult Survivors Act di New York, che ha concesso alle vittime una finestra di un anno per denunciare i presunti autori di abusi sessuali e le istituzioni anche se il termine di prescrizione era scaduto. Nella relazione di Cassie, viene sottolineato il controllo totale subito dal 2009, dal pestaggio in strada dopo averla vista parlare con un altro manager musicale, all'auto di Kid Cudi fatta saltare in aria nel vialetto di casa dell'artista nel 2012. Diddy l'avrebbe costretta anche a prostituirsi con sex worker, mentre riprendeva e si provocava piacere. Tutti questi incontri si sarebbero tenuti in hotel esclusivi degli Stati Uniti, ma anche in alcune abitazioni di Diddy. Nel documento, Cassie racconterebbe anche che, dopo la fine della loro relazione, i due si sarebbero incontrati a cena e dopo averla accompagnata a casa, Diddy si sarebbe introdotto con forza nel suo appartamento, violentandola. Dopo quell'episodio sarebbe arrivata la separazione tra la signora Ventura e il manager, con la donna che nel frattempo ha costruito una famiglia con il personal trainer Alex Fine, da cui ha avuto due figli.

Sorgono altri tre casi di violenza e la complicità del suo braccio destro Harve Pierre

A un giorno dalla sua uscita, Combs ha ritenuto che la scelta migliore fosse concordare un accordo privato con Cassie, di cui non sono state rese pubbliche le cifre. Il 23 novembre però, a pochi giorni dalla firma dell'accordo tra Combs e Cassie, Liza Gardner ha intentato una causa, subito prima della scadenza dell'Adult Survivors Act. Ha riferito che lei e un'amica incontrarono Combs e il cantautore Aaron Hall a un evento della MCA Records nel 1990 o 1991, subendo violenza fisica nella propria abitazione dopo un after party, mentre Joi Dickerson-Neal, una seconda presunta vittima, sarebbe stata aggredita fisicamente nel 1991, dopo esser stata drogata intenzionalmente dall'uomo. Il 6 dicembre poi, Jane Doe ha intentato una quarta causa contro l'uomo, ma non solo. Il capo d'accusa cade anche su Harve Pierre, A&R Director ma anche ex presidente della Bad Boy Records, e una terza persona: la donna, allora 17enne, sarebbe stata violentata dai tre uomini.

Cosa c'entrano Rodney Jones e le telecamere trovate nella sua abitazione a Los Angeles

A febbraio è arrivata anche la denuncia di uno dei più stretti collaboratori di Combs, il suo ex producer e videomaker Rodney Jones, che ha lavorato con lui da settembre 2022 a novembre 2023 per il progetto Love. Jones sarebbe stato vittima di abusi sessuali, ma anche di esser stato drogato e di essersi trovato in condizioni di smarrimento nei giorni successivi, anche a letto con l'uomo. Le accuse di Jones avrebbero avuto maggior peso, anche grazie a centinaia di ore di filmati e registrazioni audio del manager, impegnato in "attività illegali" come sostiene l'accusa: dall'acquisto di droga, all'adescamento di prostitute fino alla violenza sessuale. Non solo le telecamere di Jones potrebbero testimoniare i sospetti illeciti commessi da Combs, che nelle sue abitazioni di Los Angeles, Miami e New York, avrebbe installato telecamere in ogni stanza. A testimoniarlo è lo stesso Jones nella sua deposizione agli agenti federali. Le accuse dell'uomo avrebbero aperto uno spettro sui rapporti con il mondo delle star americane, anche del cinema, di Diddy. Basti pensare che il videomaker ha sporto denuncia anche nei confronti dell'attore Premio Oscar Cuba Gooding Jr., reo di averlo aggredito dopo le richieste sessuali rifiutate da Jones su una barca di proprietà di Diddy.

Arrestato il suo socio Brendan Paul per possesso di stupefacenti

La difesa, per adesso, di Combs è affidata al suo avvocato Aaron Dyer, che aveva condotto i lavori di negoziazione nella causa diretta contro Cassie. L'uomo ha riferito alla stampa, lamendosi dell'uso "grave ed eccessivo della forza durante i raid, con parametri militari". Nel frattempo, Brendan Paul, uno dei soci più vicini a Combs, è stato arrestato poche ore dopo il mandato di perquisizione nelle abitazioni del manager, all'aeroporto Opa Locka di Miami. Paul, con un passato da cestista di college americano, veniva descritto nelle accuse come il "mulo di Combs", il ruolo di portantino della droga. L'uomo è stato ritrovato all'aeroporto e ha accompagnato gli agenti nella perquisizione di un aereo collegato al manager musicale. All'interno sono state trovate dosi di cocaina, ma anche caramelle alla marijuana: Paul è stato arrestato e adesso dovrà affrontare un processo.

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