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Come sta Papa Francesco: controlli regolari, ha lavorato e scritto un messaggio dedicato ai poveri

La Sala Stampa Vaticana: “I controlli ematochimici a cui è stato sottoposto il Papa risultano regolari; sta continuando la fisioterapia respiratoria. La mattina è stata dedicata alle attività lavorative”.
A cura di Davide Falcioni
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Continua la convalescenza di Papa Francesco al Policlinico Gemelli di Roma. Il Santo Padre "ha riposato bene durante la notte. I controlli ematochimici a cui è stato sottoposto risultano regolari; sta continuando la fisioterapia respiratoria", ha comunicato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. "La mattina è stata dedicata alle attività lavorative alternate alla lettura di testi. Prima di pranzo si è recato nella Cappellina dell'appartamento privato dove si è raccolto in preghiera e ha ricevuto l'Eucarestia".

Le condizioni di salute di Papa Francesco

Bergoglio è ricoverato al Policlinico romano in seguito all'operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi, un intervento non programmato a cui è stato sottoposto mercoledì scorso. Le condizioni del Pontefice migliorano giorno dopo giorno secondo quello che nella serata di ieri i medici hanno definiti un "decorso clinico atteso". Il Santo Padre continua ad essere apiretico ed emodinamicamente stabile ed ha continuato a mobilizzarsi.

Nonostante la degenza ospedaliera Francesco non ha interrotto il lavoro, il contatto con la gente (è di due giorni fa lo scambio di lettere con gli infermieri del Reparto di Neuropsichiatria infantile e Neuro Pediatrico del Gemelli) e, naturalmente, la preghiera, alla quale nell'ultima settimana si sono uniti anche i fedeli di ogni parte del mondo.

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Il messaggio di Papa Francesco per i poveri

Proprio questa mattina inoltre Papa Francesco ha dedicato una riflessione in vista della settima Giornata mondiale dei poveri, il prossimo 19 novembre. Nel messaggio sul tema: “Non distogliere lo sguardo dal povero”, richiamo al Libro di Tobia, il Papa offre una lettura della realtà che nasce dal riconoscere nel più fragile “il volto del Signore Gesù”, a prescindere dal colore della pelle, della condizione sociale e della provenienza. In lui c’è un fratello a cui andare incontro, "scuotendo da noi l’indifferenza e l’ovvietà con le quali facciamo scudo a un illusorio benessere". Una lettura che nasce anche dal "fiume di povertà" che attraversa le nostre città e diventa sempre più grande "fino a straripare". "Quel fiume – scrive Francesco – sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte".

Secondo il Papa, questo periodo storico è segnato dal volume troppo alto del richiamo al benessere e quindi dal silenziare le voci dei poveri. "Si tende a trascurare tutto ciò che non rientra nei modelli di vita destinati soprattutto alle generazioni più giovani, che sono le più fragili davanti al cambiamento culturale in corso".

Per questo Bergoglio sottolinea che è ancora tanto il lavoro da fare per assicurare una vita dignitosa a molti, "anche attraverso un serio ed efficace impegno politico e legislativo". Francesco auspica che si sviluppi “la solidarietà e sussidiarietà di tanti cittadini che credono nel valore dell’impegno volontario di dedizione ai poveri" di fronte alle inadempienze della politica nel servire il bene comune. Insomma non stare a guardare, in attesa di ricevere qualcosa “dall’alto”, “chi vive in condizione di povertà – scrive il Papa – va anche coinvolto e accompagnato in un percorso di cambiamento e di responsabilità”.

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