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Covid 19

Come potrebbero cambiare i parametri per decidere i colori delle Regioni per Covid

Con la maggiore diffusione della variante Delta e l’aumento dei contagi, alcune regioni potrebbero cambiare colore e tornare in zona gialla. Non è però escluso che possano cambiare i parametri per decidere il colore delle Regioni, così come ha confermato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Darei un peso maggiore alle ospedalizzazioni e alle vaccinazioni”.
A cura di Ida Artiaco
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Con la diffusione della variante Delta del Covid-19, che a breve, secondo quanto riferito dagli esperti, dovrebbe diventare dominante anche in Italia come nel resto d'Europa, e il seppur leggero aumento dei nuovi contagi, si torna a parlare dei colori delle Regioni. Al momento tutta Italia si trova in zona bianca, con pochissime limitazioni in vigore, ma non è escluso che nei prossimi giorni alcuni territori possano tornare in zona gialla con le relative regole anti Coronavirus. Osservate speciali sono la Campania, la Sicilia, le Marche e l'Abruzzo, dove l'incidenza delle infezioni settimanali è tornata a salire dopo un periodo di stabilizzazione. Non è però escluso che possano cambiare i parametri per decidere il colore delle Regioni, così come ha confermato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "Cambierei i parametri e darei un peso maggiore alle ospedalizzazioni e alle vaccinazioni", ha detto ieri partecipando all'evento di presentazione del libro "Ci abbiamo messo la faccia" di Giovanni Lamberti. Quindi maggior peso ai dati sulle ospedalizzazioni e alle vaccinazioni piuttosto che all'incidenza settimanale.

Dati su ricoveri e vaccini per passare dalla zona bianca alla gialla

"Non abbiamo ancora un numero di persone vaccinate tali da dire che non aumenteranno i ricoveri. Aumenteranno sicuramente", ha aggiunto Sileri, spiegando nello specifico che "pare ormai evidente che entro la fine del mese avremo 10mila casi al giorno. Cresceranno anche i ricoveri ora che una parte consistente della popolazione è stata immunizzata? Dobbiamo capirlo. Però i parametri vanno cambiati. Dovremo aumentare l’importanza del tasso di riempimento degli ospedali". Si pensa così ad un abbassamento della soglia minima dei ricoveri, attualmente uguale o inferiore al 40% per i posti letto in area medica e al 30% per la terapia intensiva. Numeri che potrebbero scendere a 30% e 20% nella zona bianca. Attualmente questo parametro è attivo solo nella zona gialla. Tra le proposte sul tavolo, anche l'introduzione di numero minimo di tamponi settimanali che per la zona bianca potrebbero essere almeno 150 ogni 100mila abitanti. Ci si interrogherà poi su quello che viene definito Rt Sintomatico, indicatore del passaggio di colore tra regioni. Attualmente con 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive si va in zona bianca, ma si pensa di abbassare a 2 settimane per il passaggio di colore.

Il nodo Green pass "alla francese"

Sileri è anche intervenuto sul nodo Green pass dopo il discorso del presidente francese Emmanuel Macron, che ha annunciato che servirà il pass sanitario per poter accedere a musei, ristoranti, caffè, centri commerciali, treni e aerei. "Quello che stanno facendo i francesi oggi è qualcosa che ho proposto mesi fa – ha detto -. Significa credere nel Green pass dopo la vaccinazione: se tu dici a una persona che con il Green pass può andare al ristorante, al bar, in discoteca…sono convinto che sceglierà di vaccinarsi". Il sottosegretario ha infine aggiunto: "È vero che il Green Pass lo puoi ottenere anche con un tampone fatto entro le 48 ore, ma se leghi il Green pass all'accesso a vari servizi – mezzi pubblici, musei, ristoranti – è molto più probabile che una persona scelga la vaccinazione piuttosto di sottoporsi a svariati tamponi ogni mese". Per Sileri, dunque, "dobbiamo credere e utilizzare al massimo il Green Pass, che andrebbe promosso come strumento per una maggiore libertà, non solo di circolazione".

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