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Come ha fatto la GdF a recuperare 11 milioni di euro evasi dagli influencer, parla il colonnello Sarri

Il colonnello Selvaggio Sarri si è occupato dell’operazione che ha portato la Guardia di Finanza di Bologna a recuperare 11 milioni di redditi non dichiarati da noti influencer, tra cui Gianluca Vacchi, Luis Sal, Giulia Ottorini e Eleonora Bertoli: “Determinante l’incrocio tra follower e dichiarazioni”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Abbiamo cercato gli influencer bolognesi con maggiori follower e maggiore capacità di coinvolgimento dei follower stessi. E abbiamo messo a confronto queste attività con i redditi dichiarati". Così la Guardia di Finanza è riuscita a recuperare oltre 11 milioni di euro di redditi non dichiarati a diversi noti influencer, tra cui anche Gianluca Vacchi e Luis Sal. A spiegarlo a Radio24 è stato il colonnello Selvaggio Sarri, comandante del Secondo gruppo della Guardia di Finanza di Bologna, che ha seguito l’operazione che ha preso di mira anche le due onylfancer Giulia Ottorini e Eleonora Bertoli.

"Si tratta di un metodo da sempre usato dalla Guardia di finanza. E in questo caso i marescialli con più esperienza si sono fatti aiutare dai finanzieri ventenni, appena arrivati, più esperti di social" ha raccontato il finanziere. Le indagini sono cominciate a fine 2022, dopo che si era assistito ad una "forte crescita di questa attività online durante il Covid e il post Covid".

Sarri spiega che gli influencer coinvolti "in gran parte hanno ammesso" le accuse. "Su 11 milioni di euro di redditi non dichiarati hanno già pagato (tra imposte e sanzioni) 2,8 milioni, la gran parte del dovuto" precisa.

L'attività di Vacchi & c. è sotto gli occhi di tutti, ma "il problema è che lavorando su piattaforme, tutto online e con sede all’estero, può capitare che non ci sia alcuna possibilità da parte dell’amministrazione fiscale di riscontrare la loro attività" racconta Sarri. "Dal 1° gennaio di quest’anno è operativa una norma che impone alle piattaforme digitali di trasmettere all’agenzia delle Entrate queste informazioni, ma sono norme che poi necessitano di tempi tecnici di attuazione e di effettivo recepimento" dice ancora.

 Anche grazie all’accordo con l’agenzia delle Entrate, l’attività di contrasto contro l’evasione fiscale sul web sta diventando sempre più efficace" conclude.

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