Colpito con il taser dai Carabinieri, muore un 47enne a Genova: è il secondo decesso in 24 ore

Dopo il caso del 57enne morto a Olbia, un'altra persona è deceduta dopo essere stata colpita con il taser dai Carabinieri. Si tratta di un uomo di 47 anni, di origini albanesi, che è spirato a Sant'Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di ieri, domenica 17 agosto.
A quanto si apprende, l'uomo avrebbe dato in escandescenze, probabilmente sotto l'effetto dell'alcol, nel proprio appartamento in località Manesseno, durante una lite domestica, tanto da indurre i vicini a chiamare le forze dell'ordine.
Per fermarlo i militari dell'Arma avrebbero tentato di colpirlo tre volte, la prima sarebbe andata a vuoto. Alla seconda scarica ricevuta l'uomo si sarebbe accasciato al suolo. Il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto ha solo potuto constatare il decesso.
I colpi, secondo quanto riferito dagli inquirenti, potrebbero aver provocato nell'uomo un arresto cardiaco. La pubblico ministero Paola Calleri ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l'autopsia. Le indagini sono affidate all'aliquota dei Carabinieri di palazzo di giustizia.
Come già anticipato, un episodio analogo si è verificato a Olbia, nel Sassarese, nella notte tra sabato 16 e domenica 17 agosto. Per fare luce sulla vicenda anche in questo caso la Procura di Tempio Pausania ha aperto un'inchiesta.
Giovedì 21 agosto sarà effettuata l'autopsia sul corpo di Gianpaolo Demartis, l'uomo di 57 anni, originario di Bultei, morto dopo essere stato colpito con il taser dai Carabinieri in Sardegna.
"Ancora una morte con il taser. Non è la prima volta che accade. Prima di lui pochi mesi fa un ragazzo di 30 anni. Uso di scariche elettriche per contenere il disagio, provocando effetti fisici e psichici devastanti. A volte la morte. Si può ancora consentire l'uso di strumenti di tortura legalizzata?", ha scritto in un post sui suoi social, la Garante regionale per i detenuti della Sardegna, Irene Testa, a proposito della morte del 57enne.