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Covid 19

Colletta dei detenuti di Ragusa per l’emergenza coronavirus: 573 euro per l’ospedale di Modica

I detenuti del carcere di Ragusa hanno fatto una colletta raccogliendo 573 euro da donare all’ospedale di Modica “con la speranza che questo brutto calvario finirà presto”. “Con immenso dolore siamo vicini a coloro che hanno perso i propri cari e a quelli che stanno ancora soffrendo per il Coronavirus: rispettando le regole, insieme ce la faremo”, scrivono in una lettera.
A cura di Susanna Picone
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(immagine di repertorio)
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"Con immenso dolore siamo vicini a coloro che hanno perso i propri cari e a quelli che stanno ancora soffrendo per il Coronavirus: rispettando le regole, insieme ce la faremo”. È quanto hanno scritto in una lettera i detenuti del carcere di Ragusa, in Sicilia, che hanno deciso di fare una colletta raccogliendo una somma di 573 euro da donare all'ospedale di Modica. Soldi che i detenuti donano "con la speranza che questo brutto calvario finirà presto". A dar notizia dell'iniziativa è il comandante responsabile dell'Area Sicurezza del penitenziario, dirigente aggiunto Chiara Morales. Nella lettera i detenuti ringraziano la polizia penitenziaria della casa circondariale di Ragusa che "ci hanno dato più telefonate e l'opportunità di potere vedere con videochiamate le nostre famiglie".

Coronavirus, colletta detenuti per l'ospedale: "Sorpresi e commossi"

"Da persone private della libertà personale, lontane dai propri affetti familiari – è il commento del dirigente Morales – il messaggio di speranza assume un pregnante e particolare significato. La donazione all'ospedale ci ha sorpresi e commossi per la partecipazione avendo coinvolto la quasi totalità dei reclusi".

Le proteste nelle carceri durante l'emergenza coronavirus

Nel periodo di massima tensione in svariate carceri italiane, con rivolte anche violente dopo la sospensione dei colloqui decisa dal Governo per contenere i contagi di coronavirus, i detenuti di Ragusa non hanno inscenato delle proteste clamorose. “Il senso di responsabilità dimostrato, mantenendo nel non cavalcare l’onda delle rivolte per ottenere strumentalmente benefici, rende questa Amministrazione orgogliosa del loro agito”, scrive la direttrice del carcere, Giovanna Maltese.

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