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Cogne, la Franzoni non potrà avere permessi per uscire dal carcere

La Cassazione dice no alle licenze per la donna che uccise il figlio, Samuele Lorenzi: “Sconti almeno la metà della pena”.
A cura di Redazione
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La denuncia di Carlo Taormina a Radio 24: “Annamaria Franzoni mi deve ancora 800mila euro, se non mi paga mi prendo la villa di Cogne”. Poi è pronto a rivenderla, perché “è una bella casa ma è maledetta”.

Per almeno altri quattro anni Anna Maria Franzoni, condannata a sedici anni di reclusione per aver ucciso il 30 gennaio 2002 a Cogne (Aosta) il figlioletto Samuele, non potrà chiedere permessi premio per uscire dal carcere. La sentenza è della Corte di Cassazione e contiene le motivazioni al no ai permessi deciso nel luglio scorso. Per la madre di Samuele Lorenzi, pesano secondo la Suprema corte la gravità del reato commesso e le regole fissate dall'Ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti pericolosi. Già nell'agosto del 2010, la Franzoni aveva chiesto – senza esito positivo – un permesso straordinario per assistere il suocero malato e poi deceduto lo stesso mese.

La Franzoni aveva chiesto di trascorrere tre giorni al mese con la famiglia ma secondo la Cassazione per i reati gravi i detenuti, al pari di chi viene condannato per mafia e terrorismo, devono aspettare di aver scontato in carcere "almeno metà della pena". E la "mamma di Cogne" deve ancora scontare "dodici anni, tre mesi e dodici giorni per omicidio aggravato". Quindi dovrà attendere almeno 4 anni per tentare di uscire dalla cella.

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