Clelia Ditano morta nel vano ascensore, volo di 15 metri per la 25enne: “Manutenzione fatta pochi mesi prima”
Sarebbe morta per una tragica fatalità Clelia Ditano, 25 anni, caduta nel vano ascensori di un edificio di Fasano, in provincia di Brindisi. La ragazza era appena tornata a casa ma era tornata indietro, forse per scendere nuovamente a recuperare qualcosa dimenticato fuori. Le porte dell'ascensore erano aperte, ma la cabina era nel frattempo scesa al primo piano e la caduta nel vuoto non ha lasciato scampo alla 25enne. I fatti sono ancora da ricostruire, ma quello che per ora appare certo è che le porte non avrebbero dovuto essere accessibili.
Saranno gli investigatori a ricostruire la dinamica dell'accaduto. A 24 ore dall'incidente mortale di Clelia Ditano, la domanda relativa a chi spetti la manutenzione degli ascensori torna attuale. La ragazza lavorava in un B&B della zona e viveva insieme ai genitori in un appartamento al quarto piano di un condominio di Saragat. La giovane, dopo essere rincasata nella tarda serata di domenica, sarebbe tornata indietro. La porta dell'ascensore era ancora aperta, ma la cabina era scesa al primo piano.
A chi spetta la manutenzione dell'ascensore
L'ascensore e la sua manutenzione devono essere affidati a una ditta specializzata che abbia al suo interno personale tecnico abilitato col patentino di ascensorista. L'abilitazione viene rilasciata dalla Prefettura a seguito del superamento di un esame teorico e pratico.
In Italia esiste quindi una manutenzione abilitata da parte di una ditta specializzata da fare una volta ogni sei mesi per la verifica di tutti i dispositivi di sicurezza dell'ascensore (da annotare sul libretto dell'impianto) e una volta in maniera preventiva per valutare il funzionamento dell'ascensore e delle sue esigenze. Non esiste un minimo di visite di manutenzione per legge, ma dipende dalle esigenze dell'impianto e dalla valutazione del manutentore.
La prima ricostruzione della dinamica
Clelia avrebbe fatto un volo di circa 15 metri e il suo corpo è atterrato sul tetto dell'ascensore, dove è poi stato ritrovato prima dai genitori e poi dai soccorritori. La giovane era figlia unica e chi la conosceva la descrive come socievole e gentile. La palazzina nella quale viveva era una palazzina popolare di proprietà dell'Arca in via Piave.
La ragazza sarebbe rientrata in casa intorno a mezzanotte, lasciando solo alcuni suoi effetti personali nel corridoio. Poco dopo, è uscita nuovamente dall'appartamento e, convinta che l'ascensore fosse ancora sul pianerottolo, ha spalancato le porte e fatto un passo in avanti, cadendo nel vuoto.
Non è chiaro perché la ragazza stesse tornando nell'androne del palazzo, ma se c'era qualcuno ad aspettarla ci sarebbe da chiedersi come mai non abbia assunto iniziative non vedendola arrivare. Un'inquilina del palazzo avrebbe confermato che l'ascensore era fuori uso alle 3 di notte. La donna ha raccontato che stava per uscire per andare al lavoro in campagna e che l'ascensore era occupata. La scoperta del corpo della 25enne è stata fatta dal suo papà alle 6 di mattina. L'uomo ha infatti sentito squillare il suo telefono nel vano ascensore.
"Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera – ha detto affranto dal dolore – quando ho sentito squillare il telefono di Clelia ho capito subito che era successo qualcosa ed abbiamo lanciato l’allarme. Aveva tanti sogni, ora quei sogni sono stati infranti".
L'ascensore è stato sequestrato e la Procura ha aperto un fascicolo per individuare eventuali responsabilità. I titolari della ditta incaricata della manutenzione degli ascensori delle palazzine Arca hanno confermato che i controlli erano stati effettuati da un paio di mesi e nessuna anomalia era stata riscontrata. Le indagini appureranno le cause dell’incidente.
Acquisiti i dati tecnici dell'ascensore
Sono andati avanti per tutta la notte i rilievi dei carabinieri e dei tecnici dello Spesal nella palazzina di via Piave a Fasano. Oltre ai genitori, già ascoltati a poche ore dall'incidente, i carabinieri hanno acquisito i primi dati tecnici relativi all'ascensore, anche con i responsabili della ditta di manutenzione. L'ascensore è stato posto sotto sequestro
L'indagine è coordinata dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza, che a breve potrebbe conferire l'incarico per eseguire l'autopsia sul corpo della 25enne.