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Cinghiale piomba sull’autostrada A4: cinque feriti, grave una donna di 50 anni

Cinque auto distrutte e una donna ricoverata in gravi condizioni: è questo il bilancio di un incidente avvenuto la notte tra sabato e domenica poco prima dell’una lungo l’autostrada A4, tra i caselli di San Stino di Livenza e Portogruaro, verso Trieste. A causare lo schianto è stato un cinghiale che si è immesso sulla carreggiata.
A cura di Davide Falcioni
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Cinque automobili distrutte e soprattutto una donna ricoverata in gravi condizioni: è questo il bilancio di un incidente avvenuto la notte tra sabato e domenica poco prima dell'una lungo l'autostrada A4, tra i caselli di San Stino di Livenza e Portogruaro, verso Trieste. A causare lo schianto è stato un cinghiale che si è immesso sulla carreggiata provocando una carambola che ha visto il coinvolgimento di cinque vetture e il ferimento di altrettante persone: una di loro, una 50enne friulana, è stata ricoverata all'ospedale di Portogruaro in condizioni serie. La donna era scesa dall'auto guidato dal marito per valutare i danni subiti, quando un'altra vettura l'ha investita; nel violento impatto, è terminata contro il guard-rail.

"La notizia dell’incidente provocato da un cinghiale in A4 non fa altre che confermare, purtroppo, i nostri allarmi di lunga data". A dichiararlo Michele Pavan, presidente della Coldiretti Friuli Venezia Giulia, commentando la dinamica del sinistro in autostrada tra San Stino e Portogruaro. "Siamo al confine con la nostra regione, ma la situazione è evidentemente la stessa – osserva Pavan –. Questi animali, stimati in 20mila unità in Fvg, sono liberi di circolare nelle campagne e nelle aree urbane e provocano danni pesantissimi alle culture, mettendo pure a rischio la sicurezza dei cittadini". Quella degli incidenti stradali è una delle tante, gravi conseguenze. "Stando a un’indagine della Coldiretti nazionale – prosegue il presidente della Coldiretti Fvg – in Italia ci sono 10mila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici, con 13 morti nei primi nove mesi del 2019 contro gli 11 registrati in tutto l’anno precedente. Questo ennesimo episodio deve necessariamente portare anche la nostra Regione a prendere in mano la situazione e a non limitarsi alle solite affermazioni di rito".

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