“Ci hanno dato cibo scaduto al Rimini wellness”, la denuncia sui social e la risposta di Galbusera

Durante il Rimini Wellness, la celebre manifestazione dedicata al benessere e allo sport tenutasi lo scorso weekend, è scoppiata una polemica sui social media riguardo alla distribuzione di cibo apparentemente scaduto.
Numerosi partecipanti hanno pubblicato video in cui mostrano le fette biscottate dello stand Galbusera con due date di scadenza differenti: quella riportata sull’etichetta principale, il 19 dicembre 2025, e un’altra, nascosta sotto, datata 19 marzo 2025.
La denuncia: “Cibo scaduto a marzo al Rimini Wellness”
Molti utenti hanno subito sollevato dubbi e preoccupazioni, chiedendosi se si trattasse davvero di prodotti scaduti. Le ipotesi sono state varie: alcuni hanno parlato di un errore di etichettatura dovuto a un lotto mal gestito, altri invece hanno spiegato che la data più recente poteva essere il risultato di analisi che hanno prolungato la shelf-life del prodotto, una pratica comunque legale. Non sono mancati commenti più disincantati che invitavano a non allarmarsi troppo, trattandosi di un prodotto secco e conservabile.
La polemica, però, ha preso vigore con la pubblicazione dei video sui social (TikTok in primis), e diversi utenti hanno annunciato l’intenzione di scrivere direttamente all’azienda per ottenere spiegazioni. La questione ha fatto rapidamente il giro dei social, generando un clima di sfiducia che Galbusera ha deciso di affrontare con una risposta ufficiale.
La replica di Galbusera
Contattata da Fanpage.it, con una nota diffusa martedì 3 giugno 2025 Galbusera ha chiarito che non si tratta di cibo scaduto. Il problema è stato causato da un errore tecnico nel processo di confezionamento, che ha portato a stampare per sbaglio sulla confezione la data di confezionamento (19 marzo 2025) invece della data preferibile di consumo, correttamente indicata come 19 dicembre 2025. Per evitare sprechi, è stata applicata manualmente un’etichetta adesiva con la data corretta.
L’azienda ha sottolineato che questa pratica è del tutto legale e conforme alle normative vigenti, e che il prodotto è sicuro e integro. Galbusera ha inoltre riconosciuto che la possibile rimozione dell’etichetta in fiera potrebbe aver creato confusione e incertezza, ma ha promesso di fare tesoro dei feedback ricevuti per migliorare ulteriormente i processi.
Questa la risposta integrale dell'azienda:
"A seguito di alcuni contenuti pubblicati sui social dal 02/06/2025 riguardanti le nostre fette biscottate BelleBuone Galbusera, distribuite durante la fiera RiminiWellness a Rimini, ci teniamo a rassicurarvi che il prodotto in questione non è scaduto e confermiamo che la data di scadenza corretta è: 19.12.2025.
Si è trattato di un problema tecnico durante il processo di confezionamento, che ha portato la macchina a stampare – per errore – la data di confezionamento (19.03.2025) al posto della data preferibile di consumo. Per evitare lo spreco di un prodotto, perfettamente consumabile, abbiamo provveduto a una ri-etichettatura manuale con un adesivo indicante la data corretta: 19.12.2025.
Ci teniamo a rassicurare che si è trattato di un mero errore materiale di stampa, ma che il prodotto è integro e sicuro, perché la sicurezza e qualità dei nostri prodotti sono parte integrante della nostra missione. Desideriamo precisare che l’apposizione delle informazioni relative ad un prodotto su un’etichetta sovrapposta alla confezione è perfettamente regolare e ammessa dalle norme vigenti.
Comprendiamo che, in un contesto come quello di una fiera, la possibilità della rimozione, da noi non voluta, dell’etichetta possa aver creato incertezza. Faremo comunque tesoro dell’esperienza e dei commenti ricevuti dai consumatori per il nostro costante miglioramento. Galbusera"