video suggerito
video suggerito
Il caso di Chico Forti

Chico Forti chiede la liberazione condizionale: attesa decisione del Tribunale di Sorveglianza

Enrico Forti, condannato negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike e detenuto nel carcere veronese di Montorio dal maggio 2024, ha chiesto la liberazione condizionale. La decisione spetta al Tribunale di Sorveglianza. La difesa sottolinea che ha scontato più anni della pena prevista in Italia.
A cura di Biagio Chiariello
11 CONDIVISIONI
Giorgia Meloni insieme a Chico Forti al suo rientro in Italia.
Giorgia Meloni insieme a Chico Forti al suo rientro in Italia.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Enrico “Chico” Forti, condannato negli Stati Uniti dove ha trascorso quasi 25 anni in carcere per l’omicidio di Dale Pike, potrebbe presto ottenere la liberazione condizionale. Tra oggi e domani, infatti, il Tribunale di Sorveglianza dovrebbe valutare la richiesta di liberazione condizionale presentata dai suoi legali, come riporta il quotidiano l’Arena. Secondo la difesa, Forti avrebbe scontato quasi cinque anni di pena in più rispetto a quanto previsto dalla legge italiana per lo stesso reato. Se la richiesta venisse accolta, il 66enne trentino potrebbe uscire dal carcere di Montorio, nel Veronese, dove è detenuto dal maggio 2024.

Il rientro in Italia di Forti fu da subito al centro dell’attenzione mediatica. Dopo un quarto di secolo trascorso nelle carceri della Florida, Forti è arrivato a Montorio il giorno successivo alla visita di papa Francesco ai detenuti. I riflettori si sono accesi immediatamente: ha ricevuto la visita di parlamentari, fu intervistato in carcere da Bruno Vespa – provocando la riprovazione della Camera Penale – e, secondo gli agenti della polizia penitenziaria, gli è stata riservata “un’accoglienza da star” dopo aver pronunciato una frase forse infelice: “Mi trattano come un re”. Da parte sua, Forti non ha mai nascosto che l’unico motivo di gioia nel ritorno in Italia era poter stare vicino alla madre novantasettenne.

Negli ultimi mesi, Forti ha dimostrato un comportamento ineccepibile, sia negli Stati Uniti, al Dade Correctional Institution di Florida City, sia in Italia. Detenuto modello, ha usufruito regolarmente di permessi per visitare la madre a Trento. Nonostante la vicenda relativa a un presunto contatto con un detenuto vicino alla ’Ndrangheta per “sistemare” questioni con alcuni giornalisti – episodio conclusosi senza conseguenze – Forti ha continuato a godere dei permessi e a condurre una vita carceraria disciplinata: ha seguito un corso per pizzaiolo, frequenta la biblioteca e conversa in inglese con chi desidera perfezionare la lingua. Ora, forte di questo percorso, ha richiesto la liberazione condizionale.

Originario di Trento, Chico Forti era già noto al pubblico negli anni Novanta per la partecipazione al quiz televisivo Telemike. La vittoria gli permise di trasferirsi negli Stati Uniti, dove sviluppò una carriera nel windsurf e poi nel settore degli sport estremi e dell’organizzazione di eventi. Successivamente si dedicò a investimenti immobiliari e progetti imprenditoriali, tra cui la trattativa con Anthony Pike per l’acquisto del Pikes Hotel di Ibiza. Il rapporto con la famiglia Pike, in particolare con Dale, portò alla vicenda che lo condannò negli Stati Uniti: Forti ha sempre negato di aver ucciso Dale, ammettendo solo di averlo accompagnato dall’aeroporto a un ristorante. La prova chiave dell’accusa fu la sabbia rinvenuta nella sua auto, simile a quella della spiaggia dove fu trovato il corpo della vittima, utilizzata per sostenere l’accusa di “felony murder”.

Il caso di Forti ha avuto anche sviluppi politici. Nel 2020, l’allora ministro Luigi Di Maio annunciò che il governatore della Florida Ron De Santis aveva accolto con riserva la richiesta di trasferimento in Italia, poi interrotta. Lo scorso marzo, la premier Giorgia Meloni ha comunicato il via libera dopo un incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden. La procedura si è conclusa rapidamente il 15 maggio 2024, con la firma dell’accordo che consente a Forti di scontare il resto della pena secondo la legge italiana.

Ora la palla passa al Tribunale di Sorveglianza: se verrà concessa la liberazione condizionale, il 66enne potrà finalmente riabbracciare la madre, dopo oltre un quarto di secolo di detenzione tra Florida e Verona. Una vicenda lunga, complessa e segnata da media, politica e giustizia internazionale, che potrebbe trovare un nuovo capitolo in Italia.

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views