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Chi era Nicola Granieri, trovato in un lago di sangue in casa sua, e perché si indaga per omicidio

Nicola Granieri, 73 anni, ex gioielliere e attivo nel compro oro, è stato trovato morto nel suo appartamento di Trieste in un lago di sangue, con una ferita alla testa. La casa completamente a soqquadro fa pensare a un possibile omicidio. L’autopsia è ora decisiva per stabilire se le ferite mortali siano accidentali o inferte da terzi.
A cura di Biagio Chiariello
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Emergono ora dopo ora nuovi elementi sulla morte di Nicola Granieri, l’uomo trovato senza vita nel suo appartamento di via Felice Machlig, nel rione San Luigi a Trieste. Quello che inizialmente poteva apparire come un tragico incidente domestico sta assumendo contorni sempre più inquietanti, tanto da rafforzare l’ipotesi di un omicidio.

Granieri aveva 73 anni ed era un ex commerciante nel settore dell’oro. Per anni aveva gestito una gioielleria e, secondo quanto emerso, continuava a muoversi nell’ambiente attraverso un’attività di compro oro, mantenendo contatti e rapporti legati alla compravendita di preziosi. Viveva da solo nell’appartamento al primo piano dove, nel pomeriggio di giovedì 18 dicembre, un conoscente ha fatto la drammatica scoperta e ha lanciato l’allarme.

All’arrivo dei soccorritori e delle forze dell’ordine, la scena è apparsa subito delle peggiori. Il corpo dell’uomo giaceva in una pozza di sangue, con una ferita alla testa nella zona occipitale. La stanza in cui è stato trovato era completamente a soqquadro: cassetti aperti, ante degli armadi spalancate, una cassetta di sicurezza forzata. Anche il corridoio e altre stanze mostravano segni di rovistaggio, mentre alcune aree dell’abitazione risultavano inspiegabilmente in ordine. Dall’appartamento, secondo i primi accertamenti, potrebbero mancare valori e gioielli.

La morte risalirebbe a 6-8 ore prima del ritrovamento, ma solo l’autopsia potrà chiarire se la ferita alla testa sia compatibile con una caduta accidentale o se sia stata inferta da terzi. Al momento non sono evidenti segni di colluttazione, ma il disordine mirato e la presenza di molto sangue rendono difficile sostenere l’ipotesi dell’incidente.

Sul posto sono intervenuti la squadra mobile, la polizia scientifica, il 118, il medico legale, il pubblico ministero Andrea La Ganga e, successivamente, la procuratrice capo Patrizia Castaldini. Gli investigatori hanno ascoltato vicini di casa e conoscenti, cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo e di capire chi fosse entrato in quell’appartamento.

Nel pomeriggio, due giovani tra i venti e i trent’anni sono stati accompagnati in questura: si tratterebbe di un vicino e di un conoscente. Poco dopo è arrivata anche una donna che si è identificata come la figlia della vittima, visibilmente scossa. Nessun fermo è stato al momento disposto.

Granieri aveva avuto in passato precedenti giudiziari legati a un’accusa di usura, dalla quale era stato poi assolto. Gli inquirenti precisano che ogni collegamento tra quella vicenda e la morte resta tutto da dimostrare. L’attenzione degli investigatori è ora concentrata soprattutto sulla sua attività nel mondo del compro oro, sulla rete di relazioni costruita negli anni e sugli ultimi contatti avuti prima di morire.

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